Lo scontrino della mensa del Senato era una fake news, smascherata da Cesarino Monti.
A dieci anni dalla morte, ricordata con una serata speciale a Lazzate, ricca di ospiti illustri, Cesarino Monti torna ad essere protagonista attuale in un’azione contro la disinformazione, che già 10 anni fa, come oggi, infestava il mondo dei social.
Il sito Open.online, diretto da Enrico Mentana, che dedica un’ampia sezione al fact checking, ovvero al controllo dei fatti relativi a tante pseudo notizie che circolano in rete, si è occupato, qualche settimana fa della foto dello scontrino della “mensa del Senato”, che è tornato a circolare in rete, con un pasto completo di pasta fresca, tagliata di carne, rucola e spinaci, bevanda, frutta e dolce a 7,50 euro.
Una foto che circola ancora oggi in diverse pagine come spunto per attaccare i privilegi del parlamentari italiani. Detto che non mancano tanti altri argomenti per prendersela, a ragione, con i politici italiani, questa era una bufala già nel 2011, data stampata chiaramente sullo scontrino in foto ma a cui quasi nessuno sembra fare caso.
Lo scontrino con le trofie al pesto a 87 centesimi e la tagliata con rucola, Grana a aceto balsamico a 3 euro e 47 centesimi è del 19 ottobre 2011. Il 28 ottobre del 2011 chi fu a svelare la bufala, pubblicando uno scontrino del “Ristorante del Senato?”.
Proprio Cesarino Monti, in risposta alla pagina Facebook “Se tutto va bene siamo rovinati”, come ha ricordato Open, pubblicando lo screenshot del post di Cesarino nel quale spiega che il primo scontrino è quello della “Mensa del Senato”, ovvero il servizio riservato ai dipendenti del Senato, una mensa per i lavoratori del palazzo (commessi, segretari, amministrativi, uscieri, manutentori, assistenti), mentre i parlamentari mangiano al “Ristorante del Senato” dove i prezzi sono decisamente più in linea con il mercato, come dimostra lo scontrino pubblicato dallo stesso senatore Cesarino Monti, con un filetto alla griglia a 24,06 euro (siamo sempre nell’ottobre 2011).
Particolare importante: nello scontrino del Ristorante del Senato, viene riportato anche il nome del senatore che ne usufruisce. “Basta con le informazioni sbagliate” -scriveva Cesarino Monti alla fine del suo post. Eppure, quella bufala, continua a girare ancora oggi.
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