Il monito era stato lanciato nei giorni precedenti alle violentissime grandinate che hanno imperversato sul territorio nella giornata di venerdì : “Tagliate gli alberi pericolanti, altrimenti rischiate una denuncia penale”, erano state grossomodo le parole dell’ordinanza emanata dal Settore Tecnico del Comune e firmata dal sindaco Luigi Clerici, per garantire l’incolumità di cose e persone.
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Incuria e degrado, “taglio degli alberi che creino potenziale pericolo”
La viabilità pubblica e vicinale, infatti, ha una vegetazione arborea e arbustiva di terreni privati con ramificazioni che invadono la carreggiata, costituendo un pericolo quando si verificano nubifragi: colpa delle raffiche di vento e delle bombe d’acqua, sempre più diffuse per i cambiamenti climatici. “La situazione – si legge nell’ordinanza – è creata da comportamenti di incuria e degrado da parte dei proprietari o conduttori dei terreni. A seguito di verifiche effettuate dalla polizia locale, il fenomeno è diffuso in molte parti del territorio e potenzialmente latente. E’ quindi ravvisata la necessità che i proprietari dei fondi confinanti con la viabilità di pubblico transito provvedano al taglio e all’asportazione della vegetazione che crea situazione di pericolo o potenziale rischio per la circolazione e l’incolumità”.
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Uboldo e l’ordinanza per rimuovere gli alberi pericolanti
Esattamente come fa il Comune quando si tratta di aree pubbliche di sua competenza, ad esempio la via Galilei dove tempo fa sono state tagliate delle piante. L’ordinanza dispone quindi che i proprietari degli appezzamenti boschivi e dei fondi posti a lato delle strade provvedano “immediatamente e senza indugio e, comunque entro 15 giorni dalla pubblicazione della presente. E ogni qualvolta si manifestino condizioni di pericolo” con questi interventi: asportazione delle ramaglie laterali e taglio e asportazione degli alberi di alto fusto e relative ramaglie sottostanti e sovrastanti la strada, entro una fascia minima di 3 metri dal sedime viabile (fatta salva la valutazione di abbattimento di piante in precarie condizioni statiche presenti anche al di fuori della fascia indicata). Ma anche taglio e asportazione di rovi e siepi entro una fascia minima di 1,50 metri dal sedime viabile.
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La responsabilità penale e l’interruzione di pubblico transito
Per eventuali particolari situazioni potranno essere interessati gli uffici comunali competenti. In caso di inottemperanza, l’amministrazione potrà intervenire direttamente nelle situazioni di maggior pericolo, addebitando le relative spese alle proprietà frontiste inadempienti. Si richiama quindi l’attenzione alle responsabilità, anche di ordine penale, nel caso di danni a persone o cose conseguenti all’eventuale interruzione di pubblico transito e pubblico servizio.
Redazione web
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