Saronno, 19 sindaci dei comuni del circondario sono d’accordo: “L’ospedale va potenziato, dobbiamo decidere come”.
Mercoledì l’ospedale di Saronno è stato protagonista dell’audizione della commissione sanità in Regione Lombardia.
Collegati in remoto erano presenti i sindaci Augusto Airoldi (Saronno), Paolo Pavan (Rovello), Luigi Clerici (Uboldo), Roberto Crippa (Ceriano Laghetto), Alberto Oleari (Turate) e Marco Discacciati (vice sindaco Rovellasca).
Airoldi, come portavoce dei 19 sindaci che hanno firmato la lettera inviata il primo febbraio a Letizia Moratti, ha riassunto i problemi del presidio di Saronno da quelli del personale (mettendo l’accento sul tema carenza anestesisti) a quelli strutturali (chiusura reparti). Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Pavan “vogliamo dare risposte ai nostri cittadini che fanno fatica ad andare a Busto e in strutture private”.
Il presidente della commissione Sanità Emanuele Monti ha rimarcato la propria attenzione, e quella di Regione, per le criticità dell’ospedale di Saronno sottolineando la necessità di intervenire aumentando l’attrattività con investimenti (che potranno arrivare dal recovery plan) e con impegno sul fronte del personale.
“Ci sono risposte che vanno date subito. Ci sono un paio di settore delicati scoperti e delicati su cui vogliamo intervenire in termini brevi”.
Per affrontare il tema in modo più generale Monti rimarca la sua proposta: “L’analisi, nell’ambito della legge 23, di un nuovo azzonamento, studiato da un tavolo tecnico, potrà ad opera di tecnici fornire risposte anche su una miglior collacazione dell’ospedale di Saronno”.
E’ intervenuto anche Samuele Astuti (Pd), da tempo in prima linea per il presidio di piazzale Borella.
Il consigliere ha sollecitato una risposta all’assessore Moratti alla lettera dei sindaci e soprattutto un intervento rapido e risolutivo: “Non possiamo aspettare una risposta coi tempi della legge 23. Il personale della rianimazione è ridotto all’osso se dovesse calare ulteriormente andrebbero chiusi reparti cruciali come la chirurgia e il pronto soccorso. Se aspettiamo rischiamo di trovarlo chiuso, o ridotto ad un poliambulatorio, l’ospedale di Saronno”.
Astuti ha poi sottolineato il rischio che un nuovo azzonamento per Saronno significa “problemi per le altre aziende dell’Asst Valle Olona e quindi per i presidi di Busto Arsizio, Gallarate e Somma”. Sulla stessa linea Airoldi che ha sollecitato una risposta di Moratti “perchè dobbiamo rispondere ai nostri cittadini”.
Ma non solo: “Esco decisamente preoccupato da questa audizione – ha concluso – perchè non credo che un nuovo azzonamento sia la risposta ai problemi dell’ospedale di Saronno”.
Diversa lettura dell’audizione del presidente Emanuele Monti: “Il punto di partenza è la convergenza di tutti sulla necessità di lavorare per l’ospedale di Saronno. L’impegno di Regione c’è con gli investimenti (in questi anni sono stati più numerosi della media regionale) ed anche un impegno rapido per il problema stringente della rianimazione”.
E non manca l’appello: “Non c’è una bacchetta magica per l’ospedale di Saronno come per tanti problemi amministrativi. Siamo tutti d’accordo – ha continuato richiamando anche gli appelli di Mario Draghi – che l’ospedale di Saronno meriti di essere potenziato. Lavoriamo sul come”.
La chiosa è sulla risposta attesa da Airoldi da Letizia Moratti: “L’assessore ha risposto immediatamente a mezzo stampa ai sindaci ed ora sta seguendo l’operato del tavolo tecnico sul nuovo azzonamento in modo da dare una risposta precisa e tecnica anche su questo fronte”.
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