“I genitori diano il buon esempio”. E’ l’appello della Pro Juventute di Uboldo, che ha diffuso un manifesto per sollecitare genitori e nonni – durante le partite – a fare un tifo pacato, non da maleducati. Queste, infatti, le scene di ordinaria maleducazione che si vedono: papà e nonni, talvolta anche mamme, che insultano gli arbitri, che gridano improperi e fanno gestacci… Chi porta figli o nipoti a giocare a calcio, senza rendersene conto, fa un tifo talmente sfegatato da perdere il senso della realtà (dopo tutto è solo un gioco).
Una brutta abitudine – diffusa in qualunque centro sportivo, non solo a Uboldo – criticata attraverso una comunicato trovato in rete e diffuso sui social. “Cari genitori, cari nonni – è scritto – Se siete venuti per vedermi giocare, ricordate che l’allenatore ha il compito di allenare, l’arbitro di arbitrare, io di giocare. Il vostro compito è incitare la mia squadra. Quindi non pensate ai consigli tecnici, non urlate, mi mettete in confusione. Non insultate l’arbitro e gli avversari: sono ragazzi come me. Ricordate che ho il diritto di sbagliare. Perdere non è una tragedia. State sereni. Divertitevi”. Il segretario della società sportiva, Cesare Cenedese, tiene a spiegare così la sua iniziativa: “A giorni iniziano i campionati ed è giusto che i nostri ragazzi siano sereni. I genitori non devono fare pressioni nei loro confronti e, soprattutto mostrare rispetto per tutti. Perché il calcio dev’essere divertimento”.
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