di Stefano Di Maria
C’è poesia negli strilli, nelle liti e nella furia delle storie di Muccino. C’è il tormento per il presente, il rimpianto per le scelte passate, la paura del futuro. E se tutto questo non è poesia… Mai fermarsi alla superficie delle vicende familiari che racconta, nelle quali è facile specchiarsi, anzi ci viene naturale: dietro tutto quel caos c’è una costante ricerca della felicità, quella felicità che ci sembra dietro l’angolo ma poi succede sempre qualcosa che ce la porta via prima che possiamo afferrarla. Racconta questo A CASA TUTTI BENE, versione seriale dell’omonimo film di Gabriele Muccino disponibile su Now Tv dopo la programmazione su Sky, con la sua seconda stagione. Se non l’avete ancora vista, tenetevi forte e prendetevi del tempo per questa nuova immersione nelle vite delle famiglie Ristucci e Mariani. Se ne vedranno delle belle.

A CASA TUTTI BENE 2 – LA TRAMA – Le colpe dei padri ricadono sui figli
E’ quasi impossibile riassumere questa seconda stagione di A CASA TUTTI BENE, tanti sono i fatti e le vicende raccontate. Mentre Carlo concilia la vita familiare con i progetti imprenditoriali, Paolo continua la battaglia legale contro Olivia, Sara riscopre l’amore e Alba, ora senza segreti, si ricostruisce una vita. Eppure, ancora una volta, a scompigliare le carte arriva il passato.
Al centro della storia c’è sempre la famiglia: Carlo, Paolo, Sara, Riccardo, Diego e Ginevra affrontano prove inaspettate, ognuno guidato dal proprio desiderio. Nuovi amori e tormenti infiammano le loro vite e, per quanto possa sembrare ingiusto, le colpe dei genitori ricadono sempre sui figli. Così i protagonisti vanno incontro a un destino ineluttabile: la felicità è un’illusione impossibile da afferrare, soprattutto per loro.

A CASA TUTTI BENE 2 – LA RECENSIONE – Personaggi nei quali c’è un po’ di tutti noi
Il passaggio di Muccino dal grande al piccolo schermo non è stato traumatico, né per lui né per lo spettatore: il regista è rimasto lo stesso, anzi la possibilità di allungare le trame e approfondire meglio la psicologia dei personaggi rende le sue storie ancora più irresistibili. Basta vedere l’incipit di questo secondo capitolo di A CASA TUTTI BENE 2, che lascia senza fiato, tanto da essere tentati di mettere il play in pausa: come a voler metabolizzare più quel che si deve ancora vedere piuttosto che quel poco già visto.

E in effetti la serie non tradisce le aspettative, travolgendo col suo ritmo serrato, con le furiose discussioni a muso duro, con la disperazione dei personaggi in procinto di cadere nel baratro. Se nella prima stagione era un mistero il filo conduttore della storia, adesso c’è il noir, quasi l’horror a imporsi a metà degli otto episodi, con tutta la sua virulenza, cambiando ancora le carte in tavola. Certo un escamotage di scrittura (firmata dallo stesso Muccino con Barbara Petronio, Camilla Buizza, Gabriele Galli e Andrea Nobile), ma anche un’opportunità per scandagliare l’animo umano, indagando fino a che punto si può arrivare per tutelare la vita dei propri cari.

Un plauso al cast stellare, che dimostra una volta di più quanto le serie italiane (non le fiction delle tv generaliste, si badi bene) abbiano nulla da invidiare alle produzioni internazionali. Muccino può esprimere la sua arte servendosi di attori di primo livello, che insegue con piani sequenza da capogiro: dalla splendida Silvia d’Amico a Emma Marrone (un talento di attrice finora nascosto), a Laura Morante, da Francesco Scianna a Simone Liberati, tutti spiccano per saper interpretare i rispettivi ruoli con grande realismo ed empatia. In ciascuno dei loro personaggi possiamo trovare un po’ di noi. E’ questo il bello. Applausi.
VOTO: 4/5
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