di Stefano Di Maria
ALEX RIDER è una nuova serie Amazon, pubblicata questo mese, che si propone come adattamento seriale dei romanzi di Anthony Horowitz (che qui è anche produttore esecutivo). Così come le pagine dei libri, la trasposizione seriale delle vicende della giovane spia inglese obbliga alla sospensione dell’incredulità, ma è così ben fatta da tenere sempre alto l’interesse. La tensione e l’azione dominano ogni scena: anche quando non succede nulla, si ha l’impressione che stia per capitare qualcos’altro e, puntualmente, ecco una nuova sorpresa. Se voleva intrattenere, ALEX RIDER ci è riuscito benissimo.
Nei panni del giovane studente al centro dei romanzi di Horowitz c’è l’attore Otto Farrant, a suo agio nel ruolo di un ragazzo che si trova improvvisamente catapultato nel mondo delle spie quando viene ucciso lo zio. Scoperto che l’uomo che lo ha cresciuto aveva una doppia vita, lavorando per i servizi segreti, Alex Rider non esita ad accettare la proposta di entrare in quel mondo per far luce sull’omicidio di colui che considerava un padre: un compartimento dell’M16 lo recluta per fingersi studente di una scuola sulle Alpi francesi, dove si sospetta si facciano strane sperimentazioni. Alex si troverà così ad affrontare prove di coraggio, mettendo più volte in gioco la propria vita (spettacolare la fuga sulla neve su un’asse da stiro usata come skateboard).
Otto Farrant mostra grandi capacità attoriali sia nelle vicende teen della scuola che frequenta sia nelle imprese che deve affrontare come 007 alla James Bond. Certo è tutto poco credibile, a parte i primi episodi in cui si viene introdotti in una storia che ricorda quella del protagonista dell’impareggiabile THE NIGHT MANAGER, ma se – ripetiamo – strada facendo si accetta la sospensione dell’incredulità, c’è di che divertirsi. La tensione cresce, grazie a una regia che mira alle emozioni forti, i cliffhanger la fanno da padroni di episodio in episodio e la voglia di scoprire come andrà a finire non viene mai meno.
Molto curata la fotografia, che cristallizza i suggestivi paesaggi innevati delle Alpi francesi, che contrastano con la violenza che si consuma nella scuola, quanto le strade e gli spazi aperti di Londra. C’è poco spazio per l’approfondimento psicologico dei personaggi, ma forse su questo fronte ALEX RIDER riuscirà a fare di meglio con la seconda stagione, già confermata.
Foto: Comingsoon.it
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