di Stefano Di Maria
ANTONIA non è una serie per tutti ma ha le potenzialità giuste per diventarlo. E’ una dramedy surreale, a tratti onirica, che sperimenta nuove strade della serialità italiana. Quella che non segue le mode, le nuove tendenze del piccolo schermo, ma ha il coraggio di proporsi al grande pubblico con prodotti innovativi, pur trovandosi nella comfort zone di un cast di tutto rispetto.
La nuova serie, fresca di uscita il 4 marzo su Prime Video, ha per protagonisti Chiara Martegiani e Valerio Mastandrea, qui una coppia come nella vita reale. Ideata da Chiara Martegiani, diretta da Chiara Malta e scritta da Elisa Casseri, Carlotta Corradi e Chiara Martegiani, con la supervisione creativa di Valerio Mastandrea, ANTONIA è una produzione Fidelio e Groenlandia (una società del Gruppo Banijay) in collaborazione con Prime Video e Rai Fiction.
Qui sotto il trailer.
ANTONIA – LA TRAMA. Una giovane donna in fuga dal dolore e da se stessa
La miniserie, in sei episodi di mezz’ora, ruota intorno a una giovane donna in fuga dal dolore e da se stessa. Dopo avere lasciato la sua famiglia poco più che adolescente, Antonia ha trovato una sorta di equilibrio a Roma, una giungla urbana ed emotiva perfetta per integrarsi senza dover fornire troppe spiegazioni. Ma al suo 33esimo compleanno il suo piano di difesa fallisce: litiga con tutti, viene licenziata e finisce in ospedale, dove scopre di avere l’endometriosi, malattia cronica che, senza che Antonia se ne rendesse conto, ha influenzato tutta la sua vita. Attraverso uno strano percorso di psicoterapia, la scoperta della malattia diventerà però un’occasione per conoscersi e smettere di scappare, iniziando ad affrontare i nodi della sua vita.
ANTONIA – LA RECENSIONE. La malattia come viaggio interiore alla scoperta di sé
La serie targata Prime Video sembra rivolgersi, ma solo in apparenza, a un pubblico femminile, quel 15% di donne che soffre dalla malattia che ha colpito realmente l’attrice protagonista. Doti attoriali a parte, è anche per questa sua esperienza diretta che Chiara Martegiani riesce e a esprimere compiutamente gli sbalzi d’umore, i dolori che tolgono qualità alla vita e gli atteggiamenti aggressivi come sfogo del malessere.
Il clima che si respira fin dalle prime sequenze ricorda FLEABAG, popolare serie inglese con protagonista una donna disfunzionale, eppure ANTONIA resta concentrata sul tema affrontato, l’endometriosi e le conseguenze che provoca nella sfera personale, al punto da essere invalidante. L’aspirazione è quella di conquistare anche il pubblico maschile, cui l’argomento può interessare poco. La comicità di molte situazioni e l’ironia caratterizzano la serie, che si gioca il tutto e per tutto senza sconti, utilizzando anche il fascino dello sciamanesimo e le sedute di analisi per scavare nella mente della protagonista: a 33 anni, non sa cosa vuole dalla vita e, paradossalmente, è proprio la malattia a farle fare un viaggio interiore alla ri-scoperta di sé.
L’identificazione è dietro l’angolo ed è anche per questo che ANTONIA aspira a conquistare il grande pubblico, a dispetto dello stile pop e surreale, che potrebbe non piacere a tutti ma è la cifra di una serie che osa e si mostra per quello che è, senza esitazioni. Proprio com’è ANTONIA, con la quale si fatica inizialmente a empatizzare. E sfida sia.
GIUDIZIO: 3 su 5
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