di Stefano Di Maria
Quando una serie è cinema allo stato puro. Un altro fulgido esempio arriva da ESTERNO NOTTE, da oggi 17 dicembre nel catalogo di Netflix. Un altro capolavoro di Marco Bellocchio, che ha voluto narrare il sequestro Moro in modo diverso dal suo film di successo Buongiorno Notte. Cogliendo l’opportunità del racconto diluito su più episodi (sei in tutto di circa un’ora), ha approfondito i protagonisti e i fatti che non aveva raccontato – per scelta e per i ridotti tempi cinematografici – nella sua pellicola.

ESTERNO NOTTE – LA TRAMA
Nel 1978 l’Italia è dilaniata da una guerra che vede contrapposte le Brigate Rosse e lo Stato. Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, è il fautore di uno storico accordo che, per la prima volta, sta portando alla formazione di un governo sostenuto da DC e Partito Comunista Italiano. Proprio nel giorno dell’insediamento dell’esecutivo, il 16 marzo 1978, sulla strada che lo porta in Parlamento Moro viene rapito con un agguato che ne annienta l’intera scorta. È un attacco diretto al cuore dello Stato: seguono cinquantacinque giorni di speranza, paura, trattative, fallimenti, buone intenzioni e cattive azioni.

ESTERNO NOTTE – LA RECENSIONE
A rendere unica questa serie, che mantiene il livello del film Buongiorno Notte, è soprattutto la regia di Marco Bellocchio (che a 83 anni ha firmato l’ennesimo capolavoro), e l’interpretazione di Fabrizio Gifuni, uguale in tutto e per tutto all’allora presidente della Democrazia Cristiana: nella gestualità, nei suoi tic (ogni sera prima di coricarsi controllava che i fornelli della cucina fossero ben chiusi), nella flemma con cui si muoveva e parlava, nel tono dell’eloquio sia in pubblico che in privato. Grande anche la performance di Margherita Buy nel ruolo di Eleonora, moglie di Moro, che restituisce in pieno il tormento di una donna che doveva dividere il marito con la politica e l’angoscia di sentirsi sola, abbandonata con la sua famiglia mentre sperava sino alla fine che il suo Aldo ne uscisse vivo. Fino a quando ha dovuto prendere atto che nessuno voleva davvero salvarlo. Non volevano Cossiga né Andreotti né tutti gli altri nel partito. Lo voleva invece papa Paolo VI, che si spese in prima persona per convincere le Brigate Rosse a liberarlo: perfetto, Tony Servillo, nei panni dell’anziano pontefice, deluso quanto Eleonora dalla politica che nel rapimento di Moro vedeva l’occasione di disfarsene, impedendo quell’accordo fra Dc e Pc che avrebbe preso il nome di “compromesso storico”.

Bellocchio ha reso molto bene, nelle ricostruzioni dell’epoca e nella scelta delle location, il clima di paura che si respirava negli anni Settanta. Per farlo ha concentrato la macchina da presa sulla banda di brigatisti che avevano orchestrato e messo in piedi il rapimento. Ma indagare le loro ragioni non significa né giustificali né comprenderli: dalla serie escono a pezzi quanto i politici, di cui alla fine del sesto episodio vengono mostrate le foto dei momenti in cui avevano raggiunto l’apice della carriera pur avendo abbandonato un amico. Avevano lasciato che andasse incontro alla morte, facendo di Aldo Moro quell’eroe che non avrebbe mai voluto essere. Di fatti fu lui stesso, nelle sue memorie, a chiedere che non fossero celebrati funerali di Stato.

ESTERNO NOTTE è un serie imperdibile per chi vuole approfondire i fatti di un periodo che ha segnato profondamente la storia italiana. Quello di Marco Bellocchio è un racconto corale, fedele e coinvolgente, che ha ritmo anche se non si nota, trascinando in un binge watching che ne fa un film lungo sei ore.
Voto: 5 su 5
Trovate qui tutte le nostre recensioni
https://www.ilnotiziario.net/wp/serie-tv/
Perché alcuni articoli non sono firmati?
Perché sono il risultato di un lavoro collettivo.
Dietro ogni notizia su queste pagine, ci sono giornalisti che da oltre 30 anni raccontano con passione la cronaca locale.
Quando un articolo non porta una firma, è perché è frutto del nostro impegno condiviso: un’informazione costruita insieme,
con la serietà che ci contraddistingue.
Edicola digitale | Canale Telegram




