di Stefano Di Maria
Si chiama HALSTON, semplicemente col nome (anzi, col marchio) del famoso stilista che ha segnato la moda americana negli anni Settanta, la nuova produzione Netflix firmata da quel genio della serialità contemporanea che è Ryan Murphy. Uno show completamente diverso da L’ASSASSINIO DI GIANNI VERSACE, che fa parte della serie antologica AMERICAN CRIME STORY. Se là si parlava dell’omicida di Versace più che di lui, qui invece è proprio Roy Halston Frowick il protagonista assoluto, splendidamente interpretato da un Ewan McGregor che si ritaglia uno dei migliori ruoli della sua carriera.
Tutto comincia con un bambino traumatizzato dalle violenze domestiche del padre, che confortava la madre regalandole cappellini realizzati da lui. “Tu sei un bimbo speciale”, gli diceva la donna, incredula e orgogliosa. Non sapeva quanto. Nel 1961 Roy avrebbe disegnato un cappellino per Jackeline Kennedy, indossato alle elezioni presidenziali: da quel giorno la popolarità dello stilista crebbe al punto da segnare la storia della moda americana. Dopo i cappelli arrivarono gli abiti, poi gli accessori: Halston costruì un impero, destinato a crollare per le sue scelte sbagliate e la presunzione che lo faceva guardare tutti dall’alto in basso, perdendo l’umiltà con cui aveva iniziato la sua carriera. La serie racconta bene l’ascesa e la fine, i fatti e le persone che sono state davvero importanti per lo stilista: dai suoi amanti a Liza Minnelli, che gli fu accanto anche nei momenti più difficili e drammatici.
McGregor, magnificamente diretto da Daniel Minahan, riesce a impersonare Halston alla perfezione: gli somiglia molto nella fisicità, nelle movenze, negli atteggiamenti. E’ capace di esprimere una personalità dalle tante sfaccettature, segnata dal passato e vittima della sua voglia di successo. Fino a rendersi conto che un marchio non è nulla paragonato al vero talento, che rischiava di perdere a causa dello star system e del sistema aziendale. Un uomo molto più debole di quanto volesse dare a vedere, sopravvissuto grazie all’amore per il suo lavoro e rassegnato alla morte per Hiv (avvenuta nel 1957).
Nel cast spiccano Vera Farmiga (BATES MOTEL), strepitosa nel ruolo di una creatrice di profumi (sono una lezione del settore le sequenze che descrivono come fu realizzata l’essenza Halston, un profumo divenuto famoso in tutto il mondo), Bill Pullman, reduce dal ruolo di detective in THE SINNER, e, dulcis in fundo, Krysta Rodriguez, incredibile nella parte di Liza Minnelli, grandissima amica dello stilista.
HALSTON è anche il ritratto di un un’epoca caratterizzata dai fasti della moda che cominciava a fare concorrenza a quella europea, dal jet set dove le feste con la cocaina erano diffusissime, dall’omosessualità vissuta in gran segreto come trasgressione. Una miniserie in cinque episodi che brillerà come una stella nel catalogo di Netflix.
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