di Stefano Di Maria
Terminata la visione delle quasi otto ore della seconda parte di MARE FUORI 4 (a sorpresa sono stati aggiunti due episodi ai sei previsti), ci sentiamo di portare a 4/5 il punteggio di 3 assegnato alla prima parte. L’impressione è che l’asticella sia più alta, sia in termini di recitazione (molto meno teatrale) sia di sospensione dell’incredulità (che certo resta, ma è meno marcata). Insomma, a MARE FUORI 4 andava data una chance, se non altro per i trascorsi di grande successo (in America sono interessati a farne un remake dal titolo THE SEA BEYOND) e la serie non ha deluso le nostre aspettative.
MARE FUORI 4 – SECONDA PARTE, LA RECENSIONE. La forza di una serie che punta tutto sulle emozioni
La forza di MARE FUORI 4, come si nota soprattutto nella seconda parte di episodi rilasciati il 14 febbraio su Raiplay, sono le emozioni. Complici le colonne sonore di Stefano Lentini, azzeccatissime per questo genere di trama e ambientazione, le storyline che si dipanano dal carcere minorile alle strade di Napoli appassionano e commuovono fino alle lacrime. E’ merito della bravura della stragrande maggioranza degli attori: la teatralità di taluni, come dicevamo all’inizio della nostra recensione, sembra quasi scomparsa; altri, grazie al loro talento, creano ancora più empatia con lo spettatore, particolarmente coinvolto dalle vicende raccontate. La scrittura di Cristiana Farina e Maurizio Careddu, nei dialoghi soprattutto, è potente. Il regista Ivan Silvestrini lo sa bene e se ne serve insistendo ancora sui primi piani, sugli sguardi, sulle espressioni dei volti.
MARE FUORI 4 – SECONDA PARTE, LA RECENSIONE. Una gioventù bruciata che si redime e si riscatta
Non ci interessa entrare nel merito della trama (anche per evitare spoiler), ma non possiamo non citare l’evoluzione psicologica dei ragazzi protagonisti, che da gioventù bruciata diventano una gioventù che si redime e si riscatta, più consapevole dei propri errori e dell’importanza di porvi rimedio per cercare una vita alternativa. Perché se davvero si può cambiare, come dimostra la storia di Carmine Di Salvo, allora bisogna cogliere ogni occasione, ogni opportunità. E’ questo il messaggio che sembra vogliano trasmettere gli autori, pur mettendoci di fronte al dilemma di chi tenta di uscire da quel mondo che lo ha quasi ucciso ma non ci riesce: davvero non può uscirne o non vuole?
MARE FUORI 4 SECONDA PARTE – LA RECENSIONE. Fra chi va e chi resta, la sfida non semplice del futuro
Non possiamo che chiudere la nostra recensione di MARE FUORI 4 con una riflessione sui personaggi che se ne vanno, su quelli che restano e sui nuovi arrivi. Perdere le colonne portanti di questa serie, i protagonisti e gli interpreti che ne hanno decretato il successo, rischia di snaturare non poco la serie di Ivan Silvestrini. Del resto, che senso avrebbe prolungare all’infinito storyline che a un certo punto, come la storia d’amore tra Filippo e Naditza, arrivano al capoliena?
La sfida di MARE FUORI, già rinnovato dai vertici Rai per altre due stagioni, è evolversi come i suoi stessi personaggi, proporre altri temi, altre storie con protagonisti diversi ma mantenendo il suo stile riconoscibile. Solo così potrà non perdere spettatori, già in parte delusi da questa quarta stagione, lungo il suo cammino. Ma anche facendo a meno di quella scarsa cura di alcuni dettagli che fanno peccare la serie di ingenuità (almeno dal punto di vista del pubblico adulto): un esame scolastico che si basa solo sulla prova orale e sul dialogo con studenti che si limitano a raccontare la propria esperienza di vita alla commissione, che li promuove a pieni voti, proprio nun se po’ guardà.
GIUDIZIO: 4 su 5
Trovate qui tutte le nostre recensioni
https://www.ilnotiziario.net/wp/serie-tv/
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube