di Stefano Di Maria
La gigantografia dell’indimenticabile Aureliano (interpretato da Alessandro Borghi fino alla terza stagione di SUBURRA) campeggia sul ring da boxe di una palestra della periferia romana. E’ la sua una delle prime immagini di SUBURRÆTERNA, nuova serie di cui abbiamo potuto vedere i primi due episodi in anteprima grazie a Netflix. Ma ce n’è un’altra: è lo Spadino di Giacomo Ferrara, che a tre anni dalla morte dell’amico-amato fa il dj nel mondo della disco di Berlino (dove per altro può vivere serenamente la sua omosessualità). E’ come se gli autori volessero tranquillizzare lo spettatore spiazzato dalle nuove vicende e dalle tante new entry: tranquilli, state vedendo sempre SUBURRA, anche se ha avuto un’evoluzione, anche se è un po’ cambiata.
Il mondo criminale raccontato si aggancia all’attualità
La domanda che sorge spontanea è dunque se valesse la pena riprendere in mano un progetto al capolinea o se non fosse meglio fermarsi al mito di una serie che aveva ormai esaurito le sue cartucce. Noi, visti i primi episodi di SUBURRÆTERNA in uscita il 14 novembre, una risposta ce l’abbiamo: sì, la scelta è giusta. Le dinamiche della criminalità non possono che essere le stesse, con le famiglie rivali a farsi la guerra per conquistarsi le piazze della droga, ma ciò non significa che il mondo di SUBURRA non abbia altro da dirci, da raccontarci, agganciandosi all’attualità che stiamo vivendo: le famiglie che protestano perché non arrivano a fine mese, la criminalità che fa affari con la politica e la Chiesa, la costruzione di un nuovo stadio nella capitale.
Un colpo di scena e una scossa tellurica che spiazzano
Hanno voluto subito partire con il botto i creatori Ezio Abbate e Fabrizio Bettelli, che ricoprono anche il ruolo di head writers, Andrea Nobile, Camilla Buizza, Marco Sani e Giulia Forgione: il primo episodio riserva un colpo di scena che spiazza e provoca una scossa tellurica forse troppo repentina (si è carburato poco) ma dirompente per il proseguo della storia. Spadino è costretto a tornare a Roma, dalla famiglia che lo ha ripudiato, ma ha in animo di riprendere la vita da gangster di un tempo? L’interpretazione di Giacomo Ferrara è più matura, più consapevole: siamo certi che avrà molto da dire nei prossimi episodi. Al pari di Filippo Nigro, che nel ruolo dell’ormai ex politico Amedeo Cinaglia è sempre più convincente, prestando il volto a un affarista disposto a tutto pur di fare soldi: anche se sotto sotto ha paura di quel che può accadere a lui e ai suoi figli. Interessante il ruolo dei prelati, che in questa stagione sembrano avere molto più spazio nel mettere in scena il lato corrotto della Chiesa, in un cono d’ombra da cui pochi sembrano salvarsi.
Suburræterna: il cast fra vecchi volti e new entry
Nel cast troviamo Carlotta Antonelli e Federica Sabatini, che tornano a vestire i panni rispettivamente di Angelica e Nadia, così come Paola Sotgiu e Alberto Cracco quelli di Adelaide e Nascari. Accanto a loro, nuovi personaggi stravolgeranno gli equilibri di Roma: Marlon Joubert è Damiano Luciani, Aliosha Massine è Ercole Bonatesta, Federigo Ceci è Armando Tronto, Yamina Brirmi e Morris Sarra sono Giulia e Cesare Luciani (fratelli gemelli di Damiano), mentre Giorgia Spinelli interpreta Miriana Murtas e Gabriele di Stadio il giovane Victor Anacleti.
SUBURRA è tornata in gran forma, ora è SUBURRÆTERNA, titolo caratterizzato da un dittongo con cui si veste di nuovo ma sempre ricordandoci che la Suburra dell’antica Roma, quartiere popoloso e malfamato, non abita solo i sobborghi ma continuerà ad abitare anche i santuari del potere.
GIUDIZIO: 3/5
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