di Stefano Di Maria
La scalata all’impero di famiglia, tra rivalità, rancori e lotta per il potere. Sembra una storia scritta e riscritta, vista e rivista, ma SUCCESSION è qualcosa di molto diverso e originale: Jesse Armstrong, ideatore di questa serie targata Hbo e distribuita in Italia da Sky e Now Tv, è riuscito a trasporre per il piccolo schermo un cliché trasformandolo in un capolavoro per tutte e quattro le stagioni. Sì, perché dal suo esordio SUCCESSION non ha mai perso un colpo, fino ad approdare alla degna chiusura dell’ultimo episodio. La morale è chiara: chi tutto vuole nulla stringe.
SUCCESSION – LA TRAMA – Una storia ispirata alla dinastia dei Murdoch
Prodotta da Will Ferrell e Adam McKay, SUCCESSION narra le vicende della famiglia Roy ispirandosi a quelle dei Murdoch, un colosso nel mondo dei media fra televisioni e giornali. Protagonista è Logan, sposato con Marcia, il quale fatica a tenere relazioni stabili coi figli Kendall, Shiv, Connor e Roman. In più occasioni, spinto dalla scarsa considerazione che il padre nutre per lui, Kendall cercherà di estrometterlo dal consiglio d’amministrazione, in un tira e molla a dir poco frustrante.
Nella quarta stagione, la vendita della media company Waystar Royco al visionario del tech Lukas Matsson (un incredibile Alexander Skarsgård) si avvicina sempre di più. La prospettiva di questa vendita epocale provoca angoscia e contrasti familiari tra i Roy, che prefigurano come saranno le loro vite una volta completato l’affare. La famiglia intravede un futuro in cui il proprio peso culturale e politico sarà fortemente ridimensionato, ne scaturirà quindi una lotta per il potere ancora più accesa.
SUCCESSION – LA RECENSIONE – Drama, satira e thriller in uno show che farà la storia della serialità
In tutte le stagioni, ma nella quarta in particolare, gli autori giocano le loro carte più sui dialoghi e sulle sfaccettature psicologiche dei personaggi più che sulla trama. Unendo il drama a un racconto che sfiora la satira e lambisce i margini della comicità, SUCCESSION ha saputo riscrivere la classica storia di una famiglia ricca e potente riuscendo a farci riconoscere nei suoi protagonisti, quasi fosse lo specchio dei rapporti e delle relazioni familiari di noi comuni mortali. Non mancano comunque i momenti di tensione al limite del thriller, che tengono sempre alta l’attenzione dello spettatore.
A interpretare Logan è Brian Cox, a suo agio nei panni di un uomo scontroso, volubile e incapace di empatia. Ma tutto il cast brilla: Jeremy Strong è il figlio Kendall, capace di mostrarci un 40enne dilaniato dalla tossicodipendenza quanto dall’ambizione e dal desiderio di vendetta nei confronti del suo stesso padre (di fronte al quale riesce solo a balbettare). Spicca anche Kieran Kulkin nel ruolo di Roman: il tipico rampollo scapestrato, le cui uscite rendono ogni sua presenza scenica divertente e quasi istrionica. Altrettanto strepitosa Sarah Snook, che interpreta Shiv, pronta a tutto per farsi valere come donna nell’azienda di famiglia, anche a tradire i fratelli.
Di SUCCESSION ci mancherà non solo lo spiare le stanze del potere, per scoprire quanto in fin dei conti chi ha i soldi ci assomigli, ma per i suoi dialoghi taglienti, frutto di uno script da applausi. Non per niente la serie si è aggiudicata un Emmy Awards per la migliore sceneggiatura nella categoria drama (ma vanta anche 5 premi Golden Globe e 2 premi Bafta). SUCCESSION, ne siamo certi, farà la storia della serialità e sarà difficile eguagliarlo.
VOTO: 4/5
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