di Stefano Di Maria
Nel sempre più sconfinato catalogo seriale di Netflix spicca un’altra perla di recente uscita: è THE CLUB (KULUP il titolo originale), un dramma turco a sfondo storico. E’ infatti ambientata nella Istanbul degli anni Cinquanta, quando la città era in pieno fermento culturale e sociale, coi nightclub che aprivano uno dopo l’altro, le lotte di classe e la difficile convivenza fra religioni.
Protagonista è Matilda, che grazie all’indulto esce dal carcere dov’era stata rinchiusa per avere ucciso il fidanzato. Ebrea sefardita, tornata libera, cercherà di riconquistare la sua indipendenza per tornare in Israele, lasciandosi alle spalle un passato doloroso. Tuttavia, quando la figlia Rasel, cresciuta in orfanotrofio, viene a sua volta imprigionata per furto, si offrirà di aiutarla nel solo modo possibile: accetta di lavorare come lavandaia nel nightclub dell’uomo che ritirerà la denuncia. Che cosa lo lega a Matilda senza che lei lo sappia? Si scoprirà grazie all’utilizzo sapiente dei flashback, che metteranno al suo posto ogni tessera del puzzle.

La forza dei sei episodi sta nel sentimento, nell’energia della giovinezza, nella voglia di riscatto dei suoi protagonisti. C’è spazio anche per il tema dell’omosessualità (ormai immancabile nelle produzioni Netflix), con uno dei personaggi più riusciti: Selim Songür, interpretato da uno splendido Salih Bademci, artista di varietà che deve fare i conti col rifiuto dei genitori. La sua voce profonda, le sue appassionate canzoni sul palco, immergono lo spettatore nei locali d’intrattenimento dell’epoca, tingendo di musical una vicenda votata al dramma.
Ma la sua è soltanto una delle storytelling che caratterizzano THE CLUB, ricco di personaggi primari e secondari nessuno dei quali è di troppo: dal tassista innamorato di Rasel al proprietario del nightclub in cui lavora Matilda, agli altri dipendenti impegnati negli spettacoli. Ben rappresentato anche il rapporto tormentato fra madre e figlia, interpretate da Gökçe Bahadir e Asude Kalebek, ebree destinate entrambe a innamorarsi di uomini musulmani e per questo vittime di un amore impossibile.
THE CLUB, la cui prima parte è disponibile in sei episodi, offre uno spaccato della società turca della metà del Novecento, per altro ben ricostruita attraverso le location e i costumi: un microcosmo di ricchezza e povertà, ingiustizie sociali, lingue e culture, nel quale cominciava a farsi strada l’emarginazione del diverso, di chi non era musulmano e, immigrato da altri Paesi, a Istanbul voleva ricostruirsi una vita. Non ci resta che attendere la seconda parte, sperando che l’asticella resti così alta.
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