di Stefano Di Maria
THE HAUNTING OF BLY MANOR doveva essere, almeno nelle intenzioni del suo creatore Mike Flanagan, una nuova serie horror, sulla scia antologica della fortunatissima THE HAUNTING OF HILL HOUSE. In realtà non ha partorito una storia di paura, se non in qualche rara scena in cui si salta sulla poltrona, ma un racconto di storie d’amore tormentate, dove più che il terrore predominano i traumi del passato dei protagonisti e, soprattutto, le difficoltà legate all’elaborazione del lutto.
La vicenda, che trae ispirazione dal celebre romanzo di Henry James “Il giro di vite”, vede al centro l’istitutrice Danielle (interpretata egregiamente dalla brava Victoria Pedretti nota per la serie YOU), la quale va a vivere in una dimora della campagna inglese, a Bly Manor, per prendersi cura di due fratelli abbandonati dallo zio che non se n’è occupato dopo la morte dei loro genitori. Danielle si trova così catapultata in una casa fuori dal tempo, con strane apparizioni, impronte di fango che compaiono sui pavimenti, bambole inquietanti quanto i comportamenti dei due bambini (due attori molto promettenti malgrado la giovane età) .
Di episodio in episodio – attraverso i flashback – scopriremo un mondo di fantasmi e i trascorsi di ogni personaggio, che porta sulle spalle un fardello di segreti e sofferenze, soprattutto per l’incapacità di superare la perdita della persona amata. Spicca nel penultimo episodio, quando ogni tessera completa il puzzle, la scelta della narrazione in bianco e nero, per raccontare un passato i cui risvolti spiegano i fatti del presente. Fino al commovente epilogo dell’ultimo episodio. Ma non tutto è lineare: a non convincere è la scelta di piani temporali indecifrabili per situazioni ripetute all’infinito, che possono spiazzare lo spettatore meno attento, facendo perdere alle story-telling la linearità dei primi episodi.
In THE HAUNTING OF BLY MANOR, disponibile su Netflix in nove episodi, Mike Flanagan sembra essersi discostato dalle sue storie da brivido per privilegiare l’introspezione psicologica e i traumi che minano la mente. Se cercate una storia horror o volete ritrovare le atmosfere del primo capitolo di THE HAUNTING, lasciate perdere. Se volete misurarvi con un prodotto diverso, introspettivo e più impegnativo, è una sfida da cogliere.
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