di Stefano Di Maria
Diciamolo subito: a noi THE IDOL è piaciuto eccome. A dispetto di tutte le recensioni negative che ci sono in circolazione. Non l’abbiamo mai trovata noiosa, la giudichiamo spinta e provocatoria al punto giusto, ben girata e recitata. Presentata in anteprima mondiale al Festival di Cannes, l’attesissima serie Sky Exclusive THE IDOL si mostra nelle incandescenti immagini del trailer ufficiale.
Disponibile on demand su Sky e in streaming su Now, è co-creata da Sam Levinson, l’ideatore della pluriPremiata EUPHORIA. Abel “The Weeknd” Tesfaye e Reza Fahim.
THE IDOL – La trama – Storia una popstar sull’orlo del precipizio
Dopo che un esaurimento nervoso ha fatto deragliare il suo ultimo tour, Jocelyn (Lily-Rose Depp) è decisa a riconquistare lo status che le spetta, quello di più grande e sexy popstar d’America. A riaccendere le sue passioni è Tedros (Abel “The Weeknd” Tesfaye), impresario di nightclub dal passato sordido. Il suo risveglio romantico la porterà a nuove gloriose vette o la farà precipitare nelle profondità più oscure della sua anima?
THE IDOL – La recensione – Temi forti sbattuti in faccia senza politically correct
Se Sam Levinson, dopo il successo di EUPHORIA, voleva continuare a far parlare di sé, ci è riuscito benissimo. Fin dalla presentazione a Cannes, la sua nuova serie THE IDOL, prodotta da HBO, ha suscitato scandalo e continua a far discutere sui social. I temi trattati sono forti e il team di autori ce li sbatte in faccia senza filtri, senza badare al politically correct (cosa rara di questi tempi): dagli abusi sessuali ai maltrattamenti in famiglia, dalla mercificazione del corpo al potenziale distruttivo dei social, all’ipocrisia e all’interesse che regnano nel mondo dello star system… fino a ricordare a chi crede a occhi chiusi al #metoo che ci sono anche uomini vittime di false accuse di stupro.
Alcune scene spinte, al limite del softcore, potrebbero urtare la sensibilità di qualcuno, ma anche l’acclamata EUPHORIA non scherzava, tanto più con l’abuso di droghe fra i minorenni. THE IDOL ci svela cosa si nasconde dietro le copertine e i video patinati dei cantanti, la macchina degli sfruttatori di immagine dai cui ingranaggi le star della musica difficilmente riescono a uscire, il male e la sofferenza che la pressione loro e dei fan esercitano sui cantanti. Persone che hanno un vissuto come tutti, che soffrono come chiunque, ma che vengono disumanizzate in nome del denaro.
Allora viene da chiedersi: c’era bisogno di tanto sesso per rappresentare tutto ciò? Levinson & C. hanno scelto di giocarsi questa carta perché fa scandalo, fa parlare del prodotto (tanto più con un corpo da urlo come quello di Lily-Rose Depp), e se il sesso è ben rappresentato perché no?
La messa in scena è da urlo, tanto più nella favolosa villa dov’è girata gran parte della serie. Le coreografie e le voci degli artisti sono da brivido e in generale la recitazione è convincente (a parte Abel “The Weeknd” Tesfaye, che più volte dà l’impressione di sentirsi fuori posto).
Nei cinque episodi della miniserie non succede molto, ma l’intento degli autori era proprio questo: soffermarsi sui dettagli, entrare nelle teste di chi fa parte del mondo di Jocelyn, mostrarci la protagonista con tutte le sue debolezze ma anche con la sua grande forza e le sue contraddizioni (che non mancano e speriamo siano spiegate in una seconda stagione).
VOTO: 4/5
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