Sono ancora poche e frammentarie le notizie che giungono dal Paese africano, ma la conferma della morte di Attanasio, rilanciata da diverse fonti internazionali, ha gettato nello sconforto la città di Limbiate, dove Luca, che aveva 43 anni, è cresciuto ed è conosciutissimo.
Avviato giovanissimo alla carriera diplomatica, ha lavorato a lungo a Casablanca, in Marocco, poi in Nigeria fino a ricevere la nomina, recente, ad Ambasciatore italiano in Congo.
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Lo scorso mese di ottobre aveva ricevuto il “Premio internazionale Nassiriya per la Pace 2020”, conferitogli dall’associazione culturale Elaia “per il suo impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli e per aver contribuito alla realizzazione di importanti progetti umanitari distinguendosi per l’altruismo, la dedizione e lo spirito di servizio a sostegno delle persone in difficoltà”.
Luca Attanasio era uno degli ambasciatori italiani più giovani nel mondo e, dopo esperienze in Svizzera, Marocco e Nigeria, era capo missione a Kinshasa, nel Congo, dove stava portando a termine numerosi progetti umanitari al fianco dei circa mille cittadini italiani attualmente residenti nel Paese del Centro Africa.