Sono trascorsi 80 anno da quel 5 marzo 1943 in cui gli operai delle grandi fabbriche del Nord (Torino, Milano, Genova) e anche dell’hinterland milanese incrociarono coraggiosamente le braccia: il centro civico Agorà di Arese, per ricordare l’80mo anniversario degli scioperi antifascisti, ha organizzato accanto alla tradizionale cerimonia del 25 aprile degli eventi commemorativi in collaborazione con la sezione Anpi di Arese e Garbagnate Milanese, con il liceo artistico “L. Fontana” e con l’azienda speciale consortile Csbno.
Arese, l’Alfa Romeo e gli 80 anni di scioperi: gli appuntamenti
Lo scorso sabato 4 è stata inaugurata la mostra “Fabbrica, lavoro, fascismo e Resistenza all‘Alfa Romeo” di Valter Molinaro, che ha lavorato al Centro ricerche dell’Alfa Romeo al Portello per oltre 22 anni. La mostra con immagini d’epoca illustra il lavoro all’interno della fabbrica, la propaganda aziendale e le fasi della Resistenza.
Molinaro, sabato 25 marzo, presenterà anche il libro “Fiamma partigiana all‘Alfa Romeo. Il diario di Antonietta Romano e la Resistenza al Portello” con un saggio introduttivo di Tatiana Bertolini. Il libro racconta in modo approfondito il ruolo degli operai dell’Alfa Romeo nella Resistenza. Ad accompagnare la lettura, anche un reading musicale conAlessandra Sonia Romano, violinista con il violino della Shoah, Nadio Marenco, fisarmonicista, ed Elda Olivieri, voce narrante.
Alfa Romeo di Arese con Anpi di Garbagnate e gli studenti del liceo
Sabato 22 aprile, infine, sarà inaugurata la mostra “Per non dimenticare – Contro l‘indifferenza” a cura degli studenti del liceo “L. Fontana”, in collaborazione con Anpi Arese e Garbagnate Milanese. “Quest’anno -affermano la sindaca Michela Palestra e l’assessora alla cultura Denise Scupola- abbiamo voluto approfondire il tema della Resistenza nelle fabbriche e in particolare all’Alfa Romeo, sia per il particolare legame con il nostro territorio che per smentire il mito dell’adesione totalitaria dei lavoratori e del popolo italiano al regime. Questo ci ricorda che tutti noi siamo chiamati, ogni giorno, a decidere da che parte stare e a far sentire la nostra voce per tutelare i valori della Costituzione”.
Domenico Vadalà
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