Bollate, omicidio di Fiorenza Rancilio: si aggrava la posizione del figlio Guido.
Si aggrava la posizione di Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, il figlio unico di Fiorenza Rancilio, co-proprietaria attraverso le società del gruppo familiare di Villa Arconati, del borgo di Castellazzo e dei terreni della frazione bollatese. Fiorenza Rancilio è stata uccisa nella sua abitazione di via Crocefisso in centro di Milano mercoledì della scorsa settimana: la porta d’ingresso dell’elegante appartamento era chiusa a chiave dall’interno con le chiavi infilate nella serratura, all’interno sono stati trovati il corpo senza vita della donna e, in un’altra stanza, il figlio in stato di shock.
Settimana scorsa scrivevamo che il figlio 36enne, che pare avesse problemi comportamentali e avesse assunto psicofarmaci quella mattina, era stato ricoverato in ospedale e che per lui era stato disposto lo stato di fermo.
Bollate, omicidio Rancilio: la posizione del figlio
Nei giorni successivi tale stato di fermo è stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari Giulio Fanales, che ha disposto la custodia cautelare in carcere per il figlio Guido, da eseguirsi anche nel luogo di cura in cui si trova.
Nelle 12 pagine dell’ordinanza l’accusa di omicidio volontario aggravato per il figlio, poiché secondo il giudice non c’è il motivo della legittima difesa dato che sul suo corpo non vi sono tracce di aggressione. Il carcere è stato disposto anche perché, secondo quanto spiega “il Fatto quotidiano”, vi sarebbe il pericolo di fuga, dato che Guido ha la residenza in Svizzera e cospicue risorse finanziarie che potrebbero sostenerlo in una ipotetica latitanza all’estero.
L’ipotesi al momento è che Fiorenza Rancilio sia stata uccisa con un colpo al viso inferto con un manubrio da palestra che proprio il figlio avrebbe portato in casa della madre, proveniente dalla sua palestra personale. Su tale manubrio sono state trovate tracce di sangue visibili solo col luminol, circostanza che fa pensare che possa essere stato lavato dopo l’omicidio. Guido, interrogato dalla pm Ilaria Perinu, al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere. Si va verso la perizia psichiatrica.
Intanto a Castellazzo si sono moltiplicati i messaggi di condoglianze al fratello di Fiorenza, Cesare Rancilio, giunti in redazione non solo dai residenti del borgo ma anche dal presidente del laghetto dei pescatori Tardivello così come dai soci dell’Osteria 4 leoni.
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