Cusano, D’Errico sano di mente: può essere processato

Cusano, il parricida Lorenzo D’Errico è sano di mente e può essere processato.

Il parricida Lorenzo D’Errico è sano di mente e può essere processato. La perizia psichiatrica, che si è discussa in incidente probatorio al Tribunale di Monza, ha sancito che D’Errico, 36 anni, reo confesso dell’omicidio del padre Carmine, 65 anni, avvenuto a fine dicembre 2021, non è affetto da vizi di mente.

A tale conclusione è giunto il perito nominato dal Gup Francesca Bianchetti a seguito al risultato opposto della consulenza della Procura e quella della difesa. La verifica psichiatrica è stata disposta dal Tribunale sulla scia dell’interrogatorio del marzo dell’anno scorso allorché il giovane ha motivato il parricidio per (presunti) maltrattamenti e violenze subiti già dall’infanzia. Il Tribunale, ipotizzando che questi ricordi evocati avrebbero potuto minare il suo equilibrio mentale, ha ordinato la perizia per accertare la presenza di eventuali squilibri psichici. La perizia però ha ritenuto il giovane capace di intendere e volere.

Cusano, D’Errico può essere processato

Per contro quella di parte ha concluso che l’atto omicida è stato consumato quantomeno in stato di seminfermità per via di un improvviso raptus di follia. A questo punto, essendo stato sgombrato il campo da ogni dubbio, diventa concreto il rinvio a giudizio di D’Errico per omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere. Il giovane, che aveva ucciso il padre a martellate, sin da subito aveva cercato di depistare gli inquirenti. Dapprima aveva detto che il padre era andato da amici fuori regione, poi ha ipotizzato che si fosse suicidato e dalle telecamere di “Chi l’ha visto?” ha lanciato un appello. (Trovate l’articolo qui)

Intanto il 21 gennaio 2022 a Cerro Maggiore alcuni ragazzini, che stavano girando un video musicale, hanno scoperto il cadavere di Carmine nel capannone. Ma, oltre alle incongruenze, a inchiodarlo davanti alle sue responsabilità sono state le telecamere dei vicini che l’hanno ripreso allontanarsi subito dopo aver posteggiato l’auto del padre, le tracce di sangue in cucina e il Dna del cadavere del padre.

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