D’Errico racconta: “Reazione a un tentato abuso da bambino”.
Il processo a carico di Lorenzo D’Errico è ripreso questo mercoledì davanti alla Corte d’Assise di Monza con il suo racconto sull’omicidio.
Cusano, D’Errico e il presunto tentato abuso
Nel corso dell’interrogatorio ha evocato gli abusi sessuali che avrebbe subito quando appena dodicenne. Secondo D’Errico, 38 anni, quand’era appunto piccolo, il padre nel dargli la buonanotte aveva cercato di approfittare di lui.
Quella sera in cui è avvenuto l’omicidio stava riparlando di quello episodio con il padre, che però non ha dato importanza, non gli ha chiesto scusa. Anzi per dimostrare che il suo gesto era stato equivocato l’ha mimato. E ciò ha finito per fargli perdere il lume della ragione e non capire più nulla di quello che era successo. Quando è tornato in sé c’era sangue dappertutto e la reazione è stata quella di occultare il misfatto.
La cruda descrizione di quella sera di fine dicembre 2021 quando ha ucciso a martellate il padre Carmine, 65 anni, malato di cancro senza speranza di guarigione, tenerlo per due giorni nel congelatore, poi trasportare il cadavere in un capannone di Cerro Maggiore e dargli fuoco. Della madre, morta nel 2019, ha riferito che gli rinfacciava ogni cosa e l’obbligava a lavorare. Insomma si sentiva oppresso e maltrattato.
Il giovane è stato anche sottoposto a perizia psichiatrica, in incidente probatorio, che ha stabilito che non è affetto da alcun vizio di mente, ma solo alle prese con una personalità irrisolta. Il processo, in cui deve rispondere di omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere, è stato aggiornato in ottobre.
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