Dovremmo pure esser contenti e orgogliosi della
coraggiosissima decisione dei presidenti di Camera e Senato che con
una “delibera” dei rispettivi uffici di presidenza (manco una
legge) hanno abolito i vitalizi per gli ex parlamentari condannati in
via definitiva per “reati gravi”. Cioè, finalmente (anzi, tra
due mesi, perché ci vogliono i “tempi tecnici”) la smetteremo di
mantenere ex politici che sono stati riconosciuti, dopo tre gradi di
giudizio, colpevoli di reati quali l'associazione mafiosa, il
terrorismo o contro la Pubblica amministrazione. Il resto del mondo,
ammesso che gli importi ancora qualcosa di questo Paese, non riesce a
smettere di ridere: una parte, quella che consideriamo più
democratica e avanzata, perché non riesce nemmeno ad immaginare come
sia possibile che fino ad oggi siano stati riconosciuti dei vitalizi
di Stato a dei delinquenti, un'altra parte, che consideriamo meno
democratica, perché evidentemente abituata a risolvere in altro
modo, forse più sbrigativo, le vicende che riguardano rappresentanti
dello Stato che si macchiano di reati gravi. Ma tant'è. Noi dobbiamo
essere contenti di questo grande risultato. Nel frattempo,
continuiamo a pagare vitalizi a gente che è stata in Parlamento
anche solo un giorno, che ha già incassato anche dieci o venti volte
quanto versato e che continuerà ad incassare l'assegno fin quando
resteranno in vita. Ma loro non han mica rubato niente a nessuno, sia
chiaro.
Gabriele Bassani
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