Nel prossimo weekend le formazioni della Juventus, dell’Inter e del Milan che scenderanno in campo non le decideranno né l’allenatore né lo staff tecnico, ma i tifosi. Lo stesso accadrà nelle serie inferiori, dalla Caronnese all’Ardor, dalla Freestation all’Osl nel basket, dal Bollate nel baseball alle varie compagini del softball. Gli atleti che giocheranno saranno scelti tutti dai tifosi, votando: chi prenderà più voti, giocherà.
Voi ci direte che non è possibile, perchè a decidere la formazione è l’allenatore. E’ vero, stiamo scherzando. Ma questo esempio vi serve per capire come mai in Italia tutti i partiti dicono che vogliono cambiare la legge elettorale ma nessuno la cambia. Ve lo spieghiamo con l’esempio del calcio, così lo capite bene: nel 1994 il Parlamento ha approvato una legge fatta in modo tale che le persone che entrano al Senato e alla Camera vengono decise non dal popolo, ma dai partiti. In sostanza, è come nello sport: le persone che scendono in campo (parlamento) vengono scelte dallo staff tecnico (i partiti) e non dai tifosi (il popolo).
I partiti non cambiano questa legge perchè a loro fa comodo, è ovvio, perchè se possono decidere loro quali parlamentari mettere (anziché farli scegliere alla gente con le preferenze), possono controllare meglio la loro “squadra”. Il problema è che la Democrazia non è uno sport: nel calcio è giusto che la squadra sia decisa dall’allenatore, in Democrazia no, deve essere il popolo a sceglierla. Tutti dicono che deve essere così, ma nessuno fino a ora ha cambiato la legge.
Piero Uboldi
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