L’argomento è delicato, ma secondo me con la dovuta correttezza se ne deve parlare. Tutti sappiamo che mancano medici di base: nella nostra area ci sono migliaia e migliaia di persone, anche anziane, senza il proprio dottore.
Il sistema non funziona, il medico di Medicina Generale non fa più il dottore di una volta, tanti di questi professionisti lamentano troppa burocrazia che li rende più scrivani che medici e così quasi nessuno sceglie questa professione.
Medico di famiglia problemi per gli anziani
L’altro giorno però parlavo con un medico di famiglia che mi raccontava che, pur essendo lui ben oltre il massimale di pazienti, vede che continuano a iscrivergli stranieri con permesso di soggiorno a termine, con domicilio ma senza residenza. Lui si chiedeva se sia giusto assegnare il medico a queste persone e lasciare senza medico gli anziani. Una situazione che ci è stata poi confermata anche da altri dottori.
Ora, senza alcuna stupida velleità nazionalistica, una riflessione si impone: perché si differenzia tra straniero e italiano (o, se preferite, tra domiciliato e residente), anziché ragionare sull’età? Ossia: perché non dare il diritto di iscriversi a chiunque sia anziano (italiano o straniero), anzichè a chiunque sia domiciliato? I domiciliati non anziani potrebbero comunque rivolgersi alla Continuità assistenziale come fa oggi chi è senza medico. E’ un dovere o no tutelare gli anziani?
Piero Uboldi
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