
L’Italia è un Paese simpatico, perché vuole fare la grande al cospetto degli altri grandi del mondo, anche quando non ne ha le capacità e i mezzi. E le conseguenze, ovviamente, poi le paghiamo noi, che siamo gente abituata a sopportare davvero di tutto. E’ così che in questi giorni prenatalizi la cronaca ci ha regalato due notizie curiose.
La prima è che l’Italia, per imitare i più importanti Paesi della Ue, ha deciso che dal 2035 sarà vietato vendere auto nuove a combustione interna. Dovranno essere vendute solo elettriche o, al massimo, a idrogeno. Peccato che nel contempo sia giunta la notizia che il sistema elettrico nazionale è in grosse difficoltà e ha dovuto riaccendere due centrali a carbone (sì, il super inquinante carbone!) che erano state spente, perché se no non c’era abbastanza elettricità.
Allora mi chiedo: chi abita a Paderno, Novate, Bollate, sa bene che da dieci anni si sta discutendo e lavorando per costruire una strada lunga 4 chilometri, che sarà finita se va bene fra tre anni (la ex Rho-Monza). 13 anni in tutto. Voi credete che l’Italia da qui al 2035, tredici anni soltanto, sarà in grado di costruire abbastanza centrali elettriche per supportare una rete automobilistica che va a elettricità?
Con questa simpatica domanda vi lasciamo a meditare per due settimane. Infatti settimana prossima il Notiziario non sarà in edicola, anche noi faremo un po’ di vacanza natalizia. Torneremo con voi il 7 gennaio. Non ci resta che augurarvi un Natale sereno, incrociando le dita per il 2022.
Piero Uboldi
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