Giuseppe Spadaro, l’infermiere originario di Desio che curava i malati di Sla e a cui, per beffa del destino era stata diagnosticata la Sla, è morto oggi, a 52 anni. La sua storia ha scosso migliaia di lettori, che ne sono venuti a conoscenza attraverso diversi articoli pubblicati negli ultimi due mesi. La sua pagina Facebook era diventata una straordinaria testimonianza di fede, con il racconto, quasi quotidiano, delle sue fatiche e delle sue sofferenze, ma sempre accompagnate da un messaggio positivo, di speranza e di fiducia.
Purtroppo le condizioni di Giuseppe si sono aggravate ulteriormente negli ultimi giorni, fino alla morte.
Giuseppe Spadaro lascia la moglie e 4 figli
Giuseppe Spadaro lascia la moglie Livia, collega conosciuta all’Istituto Auxologico San Luca di Milano, dove lui ha svolto per 30 anni la professione di infermiere e 4 figli di età compresa tra i 12 e i 20 anni, che lo hanno assistito fino alla fine nella loro casa al quartiere Gallaratese di Milano, dove si era trasferito dopo avere vissuto a lungo a Nova Milanese.
Ricevuta la diagnosi definitiva della Sla, poco più di due anni fa, Giuseppe, che in ospedale aveva curato molti malati di Sla, si è mostrato da subito perfettamente conscio del suo destino.
La sua casa è divenuta negli ultimi mesi luogo di incontro festoso con tanti amici, che venivano a portare a Giuseppe il segno della loro vicinanza.
Tra questi anche don Severino Mondelli, sacerdote originario di Cogliate, che aveva condiviso con Giuseppe un periodo in seminario e che, ritrovatolo sui social lo ha visitato e gli ha dedicato anche due canzoni, che Giuseppe ha condiviso.
Negli ultimi giorni Giuseppe era bloccato a letto e comunicava attraverso un monitor tastiera che azionava con gli occhi.
I suoi post carichi di fede e un pizzico di autoironia
Solo il 28 dicembre scorso, meno di un mese fa, Giuseppe pubblicava la sua foto in cui era imbragato nel sollevatore e spiegava: “Dal momento che anche le gambe non vanno più, vengo imbragato con un telo sotto la schiena e adagiato poi sulla carrozzina. É abbastanza divertente. Ormai cerco di divertirmi con poco”.
Il 7 gennaio scorso, così scriveva Giuseppe: “Non voglio sprecare nulla di questa mia malattia ma voglio renderla apportatrice di aiuto per chiedere al Signore di aiutare tutti voi che state pregando per me. Io sento forte l’azione dello Spirito Santo che tramite voi agisce in me in vari modi”.
Nelle ultime ore il profilo Facebook di Giuseppe Spadaro è diventato una raccolta di ringraziamenti per la sua profonda testimonianza di fede.
Tanti ringraziamenti per la sua testimonianza sulla pagina Facebook
“Sei stato un esempio per noi “lamentoni” per come hai affrontato la vita fino all’ultimo giorno” -scrive Fabri; “Grazie Giuseppe per quello che ci hai donato, come collega Infermiere e nei ultimi giorni come Anima bella di Dio” -scrive Filippo; “Persona straordinaria che, col suo coraggio e la sua fede, ha insegnato molto a tutti noi” -scrive Anna; “I post di Giuseppe erano sempre un messaggio di speranza, che rendevano più lieve affrontare le difficoltà quotidiane, facendo passare tutto in secondo piano rispetto a ciò che è la vera sofferenza, affrontata con uno spirito ed una dignità senza eguali” -scrive Gianluca; “Faceva parte ormai della nostra famiglia. Ha trasmesso a noi una forza che solo una persona come lui poteva dare” -scrive Elena.
Il funerale di Giuseppe si terrà domani Sabato 20 Gennaio alle 14, 45 presso la Chiesa Parrocchiale di Sant’Ilario Vescovo, Via Cechov 25, Milano
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