Per le botte all’asilo di Cesano Maderno la maestra di Cormano è stata condannata assieme alla sua collega di Desio. Le due donne di 53 e 54 anni sono accusate tra l’altro di maltrattamenti su minori e si è chiuso il secondo grado di giudizio.
Botte all’asilo di Cesano Maderno
È il novembre 2019, quando scoppia il caso delle presunte botte all’asilo di Cesano Maderno. Nei mesi precedenti, i militari avrebbero accertato tramite le loro telecamere nascoste casi sempre maggiori con botte e spintoni ai più piccoli. Nel mirino finiscono due maestre di Cormano e Desio. I militari contestano anche un metodo punitivo definito la “sedia del pensiero” a cui le due maestre avrebbero ricorso ben 30 volte in 41 giorni ripresi dalle telecamere. Avrebbero lasciato i piccoli fino a 2 ore e 50 minuti. Il gup ha parlato di “isolamento affettivo disumano, in una situazione davvero penosa, in presenza di una condotta di umiliazione della personalità”, si legge dalle carte. Inoltre, si sarebbe distinte per “il modo nervoso e aggressivo afferrandoli e spintonandoli, con scarsa sensibilità a livello fisico ed emotivo”.
Condannata in secondo grado la maestra di Cormano
In queste ore le due maestre hanno ricevuto la condanna in secondo grado. Il giudice ha dato loro 1 anno e 10 mesi di reclusione con la pena sospesa nel processo con rito abbreviato per maltrattamenti, falso in atto pubblico e peculato. Inoltre, per le due maestre è arrivata anche la condanna con l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Non potranno insegnare per 10 mesi e dovranno pagare il risarcimento di 1.000 euro a una dozzina di famiglie che si è costituita parte civile.
Le intercettazioni delle maestre condannate
Oltre ai filmati delle telecamere installate dai carabinieri, ci sarebbero anche alcune intercettazioni choc. “Si accozzano? Non me ne frega un cazzo dare tutte le energie a dei pezzi di merda così ma vaffanculo, che poi? Chi è l’insegnante perfetto non sono mica Madre Teresa di Calcutta”, avrebbe detto una delle due maestre. Non solo, sarebbero arrivate anche a rubare le merendine ai più piccoli. Per questo oltre che per i maltrattamenti sui bambini, devono rispondere anche di peculato, per essersi impossessate delle merende considerate un bene pubblico.
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