“Con l’attuale situazione sanitaria ogni giorno che passa allontana la possibilità di riaprire a maggio. Non cancelliamo gli sforzi fatti finora”, lo dice la ministra per la Pubblica istruzione, Lucia Azzolina in un’intervista a il Corriere della Sera.

Ribadisce che l’anno scolastico si chiuderà a giugno senza ulteriori proroghe anche nel caso gli studenti non dovessero tornare sui banchi di scuola (in Lombardia le lezioni tradizionali si sono fermate al 21 febbraio). “Se lo studente merita 8 avrà 8, se merita 5 avrà 5. La didattica a distanza ci ha permesso di mettere in sicurezza l’anno che altrimenti sarebbe andato perso”, spiega la ministra. “Alla fine tutti avranno un voto. Chi risulta insufficiente recupererà il prossimo anno con attività individualizzate”.
Ha smentito la possibilità di lezioni su doppi turni a partire da settembre. “Stiamo valutando tante soluzioni. Sono contraria all’idea di raddoppiare l’orario del personale scolastico”, dice Azzolina. “Smettiamo di pensare che un docente lavori solo 18, 24 o 25 ore alla settimana. Se sarà necessaria la didattica a distanza, ci faremo trovare pronti. Oltre ai fondi già stanziati arriveranno presto altri 80 milioni”.
Il governo a giorni prenderà una decisione sull’anno scolastico chiarendo se il 18 maggio gli studenti italiani torneranno sui banchi di scuola, una data che però viste le ultime novità rischia di allontanarsi (leggi qui l’articolo).
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