Si celebra oggi, martedì 12 maggio, la Giornata internazionale dell’infermiere, proprio nel bicentenario della nascita di Florence Nightingale, nota come “la signora con la lanterna”. La Florence nacque a Firenze nel 1820 e applicò per prima il metodo scientifico e la statistica all’infermieristica.
Un’innovatrice considerata la fondatrice dell’infermieristica moderna. E’ stata anche la prima a proporre un’organizzazione “strategica”per gli ospedali da campo. Mai come in questo periodo di epidemia da Covid-19 la figura dell’infermiere è al centro dell’attenzione.
Instancabili, generosi, in prima linea: insieme agli altri operatori sanitari infermiere e infermieri stanno contribuendo in modo essenziale a contrastare il coronavirus. Pagandone però un prezzo molto alto.
Dall’inizio della pandemia in Italia sono stati 12mila gli infermieri contagiati, e 39 i morti. Di questi, quattro si sono tolti la vita.
La presidente della Fnopi (Federazione Nazionale delle professioni infermieristiche) Barbara Mangiacavalli, ha spiegato alla stampa che sui 39 decessi registrati, il 30% è relativo a professionisti che operano nelle Rsa mentre, tra i circa 12.000 casi positivi, il 60% è stato registrato in Lombardia, il 10% in Emilia Romagna e l’8% in Veneto”.
Insieme agli infermieri anche i medici hanno pagato un alto prezzo: i deceduti sono 160.
Per ringraziare la categoria si è espresso anche Papa Francesco, nel suo messaggio all’inizio della messa del mattino a Casa Santa Marta: “Preghiamo oggi per gli infermieri, le infermiere, uomini, donne, ragazzi, ragazze, che hanno questa professione, più di una professione, è una vocazione, una dedizione”.
“Il Signore li benedica. In questo tempo della pandemia hanno dato esempio di eroicità. E alcuni hanno dato la vita”.
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube