Free Alvin è la scritta che comprare da qualche ora sul Pirellone per riportare a casa il piccolo che dal 2014 si trova in Siria. Per lui si sono mobilitate dapprima Le Iene, poi il consiglio regionale della Lombardia e infine quello della Liguria. Quella di Alvin è una storia drammatica. Nato e cresciuto a Barzago in provincia di Lecco, nel 2014 (all’età di 6 anni) viene portato dalla madre in Siria per arruolarlo tra le fila dell’Isis. Oggi la madre risulterebbe deceduta in seguito al bombardamento della città di Baghuz.
Da qualche ora sul Pirellone è proiettata la scritta Free Alvin per chiedere un intervento celere delle Istituzioni. Si attende che il premier Conte e il ministro Di Maio intervengano. La sua storia ce l’ha raccontata Luigi Pelazza de Le Iene che è riuscito a ricongiungere il piccolo Alvin e suo padre, in un campo di prigionia in Siria. Purtroppo a causa di serie complicazioni burocratiche e diplomatiche, considerato anche che il giovane è di nazionalità albanese, il padre è stato costretto a prendere la via del ritorno, lasciando il suo bambino dentro il campo.
Nelle scorse settimane, la consigliera regionale Paola Romeo di Limbiate ha presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale di sollecitare il Governo affinché il Ministero degli Esteri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri avviino un’interlocuzione con il governo albanese, favorendo un dialogo diplomatico tra l’ambasciata italiana e albanese in Turchia (Paese più prossimo alla Siria dove il bambino è tuttora tenuto prigioniero).
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