“Equinox”, la recensione – Un viaggio fra riti ancestrali e incubi
di Stefano Di Maria
Dalla Danimarca approda su Netflix una nuova produzione originale, EQUINOX, la cui trama è un mix di mistero, dramma e fantasy. Scritta dal produttore e showrunner Tea Lindeburg, s’ispita a un podcast molto famoso in Danimarca: “Equinox 1985”. Una trasposizione seriale, quella del colosso dello streaming, che ha molti punti di forza ma anche di debolezza: una vicenda credibile e ben rappresentata sfocia nel paranormale, cosa che farà storcere il naso a chi non ama il genere.
Fra passato e presente, viene raccontata la storia di Astrid (interpretata dalla brava attrice di origini serbe Danica Curcic), che ha nove anni quando la sorella Ida scompare durante la festa di fine scuola insieme con tutti i compagni. Torneranno, senza spiegazioni plausibili su quel che è accaduto, soltanto tre di loro. Da quel giorno l’ombra di Ida accompagnerà la vita di Astrid per sempre: che fine ha fatto? Riuscirà mai a rivederla? Una perdita che porterà alla separazione i genitori. Fino a quando, sconvolta da continue visioni della sorella, Astrid decide di indagare sulla sua sparizione, incontrando tutti coloro che potrebbero aiutarla a risolvere il mistero. Verrà così a conoscenza dei segreti di un’isola dov’era stata Ida prima di morire, scoprendo il vero volto delle ultime persone che aveva visto: dagli amici di scuola ricomparsi a un professore che ha molto da nascondere. Decisive, nella soluzione del giallo, le sue intuizioni su antichi riti pagani legati all’equinozio e al solstizio.
EQUINOX si rivela un affascinante viaggio nei riti ancestrali del nord Europa, nella psiche tormentata e negli incubi più cupi, caratterizzati da una fotografia dai colori caldi quando si racconta il passato e più freddi nella rappresentazione dell’angoscia di Astrid adulta. Al termine della visione dei sei episodi, autoconclusivi, resta il ricordo di una storia coinvolgente fin dal pilot, con colpi di scena e un ritmo abbastanza serrato, ma dal finale in chiave fantasy non particolarmente convincente.
Certo la qualità dell’opera dimostra una volta di più l’alto profilo delle produzioni danesi, che si era già potuto apprezzare nell’altra serie THE RAIN e promette bene per il futuro.
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube