di Stefano Di Maria
Una DOWNTON ABBEY italiana. Certo non allo stesso livello, ma abbastanza per un intrattenimento di qualità. Stiamo parlando della nuova uscita di Sky Serie e Now Tv HOTEL PORTOFINO, che fin dal primo episodio si rivela un ottimo period drama, ambientato in Liguria negli anni che videro l’ascesa al potere di Benito Mussolini, ben confezionato, con bravi attori e una trama appassionante.
Si tratta di un sofisticato racconto inglese in costume, girato in Italia e in Croazia, che segna il ritorno in tv dell’ex star di CALIFORNICATION e DESIGNATED SURVIVOR Natasha McElhone, nei panni di Bella Ainsworth, figlia di un ricco industriale inglese che si trasferirà nella Riviera ligure di Levante per aprire un hotel in stile britannico a Portofino.
LA TRAMA
Mentre nel Belpaese è in atto la scalata politica di Mussolini, l’intraprendente Bella Ainsworth si trasferisce a Portofino per aprire un hotel in puro stile british. Con lei il marito, Lord Cecil Ainsworth, appartenente a una famiglia ancora nobile ma non più possidente come ai bei vecchi tempi. La sua speranza è quella di dare a se stessa e alla sua famiglia un nuovo inizio dopo uno dei periodi più oscuri degli ultimi decenni, la Grande Guerra, ma anche di raggiungere l’indipendenza economica. La sua impresa avrà successo? Il sole della Riviera Ligure di Levante, le prelibatezze della cucina del posto, il rapporto con i dipendenti, con gli ospiti e con gli abitanti della zona basteranno per fare di lei una donna nuova e per riportare un po’ di serenità in famiglia? I problemi sembrano essere sempre dietro l’angolo…
LA RECENSIONE
La scrittura tipicamente british di Matt Baker fa da contraltare alle bellezze del paesaggio di Portofino, ma la serie è stata girata anche in Croazia. Lo show non si presenta come il solito period drama: l’arco narrativo dei sei episodi ha fra i suoi ingredienti anche il giallo in stile Agata Christie, con tanto di sospettati e colpi di scena. Curatissimi i costumi, che insieme con le ambientazioni creano un esaltante mix fra lo stile inglese dell’hotel, lo splendore dei paesaggi mozzafiato della Liguria e la perfetta ricostruzione storica dell’epoca fascista.
In HOTEL PORTOFINO, tuttavia, non tutto è perfetto. Non si entra facilmente in empatia coi personaggi, nemmeno con la protagonista Bella, seppure siano stati tratteggiati bene: dal giovane reduce di guerra in cerca del vero amore alla cameriera desiderosa di riscatto, dall’incorreggibile snob all’amante annoiata, ai gay costretti a vivere la loro relazione clandestinamente. Tuttavia, al netto di qualche cliché sugli italiani, HOTEL PORTOFINO è una serie piacevole, che ricorda DOWNTON ABBEY (da cui ha attinto per raccontare le vicende della servitù e della nobiltà) ma non ne raggiunge i fasti.
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