di Stefano Di Maria
Si chiama I FARAD la nuova serie originale targata Prime Video, un thriller di produzione spagnola, pubblicato dalla piattaforma questo mese. Uno show avvincente, che osa, a tratti ambizioso, dal respiro internazionale grazie a un cast bene assortito e ad ambientazioni che spaziano dalla Spagna all’Africa, ai Paesi dell’Est. Otto gli episodi da 50 minuti circa, che non sono autoconclusivi perché il finale apre alla seconda – pare scontata – stagione.

I FARAD – La trama
Il giorno in cui Oskar, un tipico ragazzo qualunque, incrocia la strada della misteriosa e ricca famiglia Farad, la sua vita cambia per sempre. Oskar entra in un gioco a premi: il mondo del traffico internazionale di armi. A Marbella, dove vivono i Farad, lo attendono lusso, adrenalina ed emozioni intense, ma anche violenza e cinismo che mette alla prova la sua volontà.
La famiglia in cui si trova a vivere, che lo ha accolto come un figlio mettendo da parte il figlio di sangue Hugo, avvelena la sua mente fino a un punto di (non) ritorno, quando metterà in discussione sé stesso e le sue scelte. Perché Oskar non era affatto com’è diventato: nemmeno più si riconosce.

I FARAD, la recensione – I rischi del desiderio di riscatto
La serie Prime Video avvinghia lo spettatore fin dalle prime battute, catapultandolo in un mondo di rivalità, violenza e inganni ancorato saldamente alla realtà. Siamo negli anni Ottanta, quelli della Guerra Fredda, quando gli intermediari della compravendita di armi erano potenti quasi quanto i leader politici, perché con il loro agire influenzavano le sorti dei Paesi. Per questo si arricchivano enormemente ed erano pronti a tutto pur di difendere la propria famiglia e il proprio capitale. Un mondo rappresentato finora più nel cinema che in tv: è proprio questa la prima particolarità de I FARAD. Perfette le ricostruzioni storiche, frutto di un accurato lavoro di selezione e allestimento delle location, valorizzate da una fotografia attenta ai dettagli e ai colori.

Protagonista indiscusso è un Miguel Herràn qui in versione matura, molto lontana dal trasgressivo studente della serie ELITE e dal ragazzo criminale de LA CASA DI CARTA. Tanto che non sembra una macchietta nemmeno quando è stato invecchiato, con tanto di baffi. Si muove a suo agio dall’età giovanile all’età adulta, restituendoci perfettamente l’immagine di un uomo ambizioso e desideroso di riscatto, pronto a rischiare per entrare e rimanere nel mondo dei ricchi, ma anche pieno di rimpianti, legato al suo passato, a ciò che era. La chimica con Sara, interpretata da Susana Abaitua, praticamente sconosciuta, c’è e si vede. Ma il bello dei loro personaggi e di tutti gli altri è che nessuno è tagliato con l’accetta: sono pieni di sfumature, di chiaroscuri che ce li mostrano in tutta la loro umanità fatta di coraggio, paure, ansie e incertezze.
I FARAD è una serie appassionante e di grande qualità, forse a tratti un po’ lenta ma sempre col colpo di scena quando non te lo aspetti, che alza il velo sul traffico delle armi come difficilmente abbiamo visto. Un mondo per il quale il protagonista sembra tagliato, ma fino a che punto?
GIUDIZIO: 3/5
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