
di Stefano Di Maria
Passata inspiegabilmente sotto silenzio, c’è una miniserie Netflix che meriterebbe più attenzione per il tema trattato e per com’è stata confezionata: IL CODICE DA UN MILIARDO DI DOLLARI.
Si tratta della storia vera, basata sui documenti processuali, della causa intentata contro Google da due ingegneri elettronici che avevano rivendicato il plagio del loro brevetto di Terra Vision, considerato il precursore di Google Earth. Una vicenda raccontata in modo appassionante, che mette in luce non solo l’iter processuale ma ripercorre gli anni della caduta del muro di Berlino, il fervore artistico e culturale, le prime start-up, l’entusiasmo e la genialità di com’era nata la rivoluzionaria idea di “volare sul mondo” utilizzando il proprio computer. Era questo il sogno dei due amici Carsten Schluter e Jury Muller, che avevano fondato una società all’avanguardia, il cui obiettivo non era fare soldi ma sperimentare idee innovative, certo troppo avanti per un’epoca in cui nessuno credeva in internet e tanto meno nei computer.
Venticinque anni dopo eccoli entrare in un tribunale americano per chiedere i danni a Google sostenendo di essere gli inventori dell’algoritmo che fa funzionare Google Earth. Una sfida per molti persa in partenza: come avrebbero potuto sconfiggere quel colosso mondiale, che aveva serrato i ranghi coi suoi avvocati per dimostrare che non c’era stata alcuna violazione del brevetto e che Terra Vision e Google Eearth erano diversi e funzionavano in modo differente?

Scritta da Oliver Ziegenbalg e diretta da Robert Thalheim, la miniserie in quattro episodi è raccontata in modo mai noioso (anche se imperversa inevitabilmente il linguaggio tecnico informatico), con un montaggio scattante, una ricostruzione degli anni Novanta e una colonna sonora che ci riportano in una Berlino dove, caduto il muro, tutto sembrava possibile. Anche nella Silicon Valley degli albori, quando le idee e gli ideali contavano molto più dei soldi.
IL CODICE DA UN MILIARDO DI DOLLARI è il racconto di un sogno possibile ma anche la storia di una grande amicizia, messa in scena in modo impeccabile da un grande cast: i due attori che impersonano i giovani ingegneri Carsten e Juri, Leonard Scheicher e Marius Ahrendt, sono perfetti nella parte quanto gli interpreti adulti Mark Waschke e Misel Maticevic, capaci di commuovere, divertire e creare empatia con lo spettatore.
Per chi volesse approfondire la vicenda, segue un breve documentario di mezz’ora con le interviste ai veri protagonisti di questa incredibile storia.
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