di Stefano Di Maria
Gli Sky Studios confermano di saperci fare in quanto a serialità italiana. Sfornano un prodotto di qualità dietro l’altro, differenziandosi da certe piattaforme per un’offerta che – film a parte – vale senza dubbio l’abbonamento. E’ successo con ANNA, IL MIRACOLO e il più recente CHRISTIAN. Oggi è il turno de IL RE, prodotto con Lorenzo Mieli per The Apartment e con Wildside, entrambe società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Zocotoco. Protagonista assoluto, affiancato dalle brave Barbora Bobulova e Anna Bonaiuto, è Luca Zingaretti, che si affranca dall’eterno ruolo di MONTALBANO per vestire i panni di un controverso direttore di un carcere di frontiera, sovrano assoluto di un penitenziario – l’immaginario San Michele – in cui nessuna delle leggi dello Stato ha valore, perché il bene e il male dipendono unicamente dal suo giudizio.
Il Re – La trama
Il San Michele è un carcere di frontiera dove Bruno Testori, il direttore, esercita la sua personale idea di giustizia, il suo quarto grado di giudizio, al di sopra della legge dei tribunali e dei codici di procedura penale. Perché dietro ogni detenuto c’è una storia, una vita deragliata: e anche se fuori dal carcere la prima a essere andata fuori dai binari è proprio la sua, dentro il San Michele Bruno è un sovrano assoluto. Spietato con chi lo merita e inaspettatamente misericordioso con altri, sempre seguendo i principi della propria distorta e oscura morale. Ma quando il regno rischia di crollare, minacciato da un pericolo imminente, Bruno si troverà a combattere la guerra più difficile.
Il Re – La recensione
Lo show targato Sky è un prison drama che lascia il segno. Il regista Giuseppe Gagliardi, che aveva già fatto un ottimo lavoro nella trilogia 1992, 1993 e 1994, mostra luci e ombre di un carcere che sembra un luogo fuori dal mondo, dove nemmeno le norme del codice penale possono avere influenza. Il direttore, interpretato da uno Zingaretti ai suoi massimi livelli, è appunto come un re che decide della vita di ogni singolo detenuto, senza timore di essere tradito dal personale perché tutti hanno da guadagnarci. Ma davvero la legge non può entrare? Quel muro di omertà inizia a essere scalfito dopo un omicidio che spariglia le carte, mettendo in discussione l’autorità di Testori, sotto pressione anche nella vita privata.
Le inquadrature, l’ottima scrittura, la fotografia, le luci, le colonne sonore, tutto contribuisce a dare un senso di claustrofobia, mostrandoci i segreti di un carcere dove le fazioni, la violenza, i tradimenti e le alleanze sono all’ennesima potenza. Scopriamo così che il carcere ha in realtà qualcosa in comune con l’esterno: talvolta il bene e il male si confondono. La trama, per altro, ha un risvolto giallo rivelato soltanto alla fine, che potrebbe aprire le porte a una seconda stagione. IL RE è disponibile in streaming su Now in otto episodi.
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