di Stefano Di Maria
Netflix ci ha regalato questo mese la seconda stagione di una serie di cui si è parlato poco ma dalle potenzialità indiscutibili: L’ISOLA E IL MAESTRO, finita al decimo posto della top ten e subito scalzata da altri titoli più di richiamo. Peccato, non possiamo che dire allargando la braccia. La consigliamo vivamente a chi non l’avesse vista e fosse appassionato di family drama venati di thriller: sarà sicuramente appagato da quello che si prospetta un binge watching di due stagioni che si fanno seguire senza interruzione.
L’ISOLA E IL MAESTRO è una produzione greca, trasmessa in patria e distribuita dal colosso dello streaming a marzo del 2023 e nel maggio del 2024.
Qui sotto il teaser trailer
L’ISOLA E IL MAESTRO – LA TRAMA
La storia è ambientata nella splendida isola greca di Passo, dove arriva Orestis per organizzare un festival musicale su richiesta di Fanis, candidato sindaco del paese. Nonostante la differenza di età (quasi 30 anni), Orestis s’innamorerà di Clelia, figlia di Fanis, perdutamente ricambiato… Sarà un amore segreto e tormentato. Tutt’attorno ruotano le vicende degli abitanti dell’isola: due ragazzi gay costretti a nascondersi, un medico con cui la moglie di Fanis ha una relazione, una madre costretta a subire le angherie e violenze del marito, un’anziana che si è negata il vero amore in passato… La prima stagione si chiude con un omicidio, i cui risvolti avranno conseguenze per quasi tutti i protagonisti. Nel secondo capitolo un singolare detective in pensione minaccia la libertà dei complici di una morte avvolta da silenzi e segreti, che arriverà sull’isola senza portare nulla di buono.
L’ISOLA E IL MAESTRO – LA RECENSIONE
Complici i paesaggi da sogno di Passo, col suo mare cangiante e la sua natura incontaminata, cristallizzati da una suggestiva fotografia, è facile immergersi nell’atmosfera dei suoi luoghi: fra casette in pietra, strade che attraversano campi, il caratteristico centro del paese e il suggestivo lungomare. Un luogo dove la felicità dovrebbe stare a portata di mano, invece la tristezza impregna ogni episodio, dovuta a quel voler fare, quel voler essere qualcun altro “ma non posso”. E’ quello che vivono Clelia e suo fratello ad Atene, dove si sposta gran parte dell’azione della seconda stagione, alla costante ricerca di una felicità che non riescono mai a raggiungere. Per altro con prospettive nefaste, quando vengono richiamati sull’isola per l’arrivo del detective che vuol parlare con loro.
C’è un messaggio importante che vuol trasmettere lo show: quanto il giudizio degli altri possa influenzare o rovinare le vite di chi vorrebbe solo amarsi, senza doverne rendere conto a nessuno. Tutti i personaggi, il cui approfondimento psicologico è ben tratteggiato dalla scrittura che dedica a ciascuno ogni episodio, sono alla ricerca di libertà: quella libertà che loro stessi si negano perché vivono negli ingranaggi degli schemi, delle regole, del “perché così dev’essere”. Fino alle estreme conseguenze.
L’ISOLA E IL MAESTRO ha la pecca di sembrare una soap, ma in realtà è lontana dalle atmosfere esagerate dei drammi tipici delle serie spagnole. Qui è tutto meno ridondante (soprattutto la musica classica e tradizionale, che ha un ruolo di primo piano nella narrazione), più compassato, più consapevole, meno urlato. Merito della scrittura ma anche delle interpretazioni di un cast che fa ottimamente il suo lavoro, senza mai apparire forzato e poco credibile. Nel complesso è un prodotto ben confezionato, che affronta temi di grande attualità: la depressione post-partum, l’accettazione dell’omosessualità, le violenze domestiche, la criminalità.
Non resta che attendere la terza stagione, praticamente certa per quante storytelling sono rimaste in sospeso.
GIUDIZIO: 3/5
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