di Stefano Di Maria
LA MITOMANE (titolo originale MITHO) è una serie televisiva trasmessa da Arte, emittente franco-tedesca, le cui due stagioni sono state distribuite da Netflix. Fra il comico, il drama e il grottesco, ha l’ambizione di mostrarci uno spaccato della famiglia di oggi, puntando i riflettori sulla frustrazione di tante mogli e madri che non si sentono apprezzate sebbene si facciano in quattro per tirare avanti la baracca.
La mitomane – La trama
Ambientato nella provincia francese, è il racconto di come reagisce una madre alle frustrazioni della vita quotidiana: per ricevere le attenzioni dei figli e del compagno (che la tradisce con la farmacista del paese), millanta di avere un cancro. E riesce perfettamente nell’intento, perché da quel giorno la sua vita cambia. Comincia tutto per caso: Elvira, distrutta ed esasperata dalle scarse attenzioni che le riserva la famiglia, che la considera alla stregua di una sguattera, dice la tremenda bugia lasciandosi sfuggire la situazione di mano: al punto da falsificare i referti e prenotare una vacanza al mare convincendo i familiari che sarà ricoverata in ospedale, dove vuole affrontare da sola l’intervento di asportazione del tumore. Riuscirà a non farsi scoprire?
La mitomane – La recensione
L’interpretazione di Marina Hands è in alcuni passaggi emozionante, soprattutto nell’ultimo episodio della prima stagione, quello del confronto con la famiglia: lei sola contro tutti. Un personaggio, il suo, nel quale possono riconoscersi tante donne che lavorano e, tornate a casa, devono fare le casalinghe senza il minimo aiuto: “Date tutto per scontato, senza neppure vedermi – dice la protagonista al compagno e ai figli – Mi passate davanti come se non esistessi: tanto il frigo è sempre pieno perché ci penso io, tanto i vestiti sono sempre stirati e puliti…”.
Tutti bravi gli attori, compresi gli adolescenti, che forse – più che recitare – hanno rappresentato se stessi, ragazzi come tanti, nei quali è facile riconoscersi per il pubblico più giovane. Spicca Jérémy Gillet, perfetto nella parte del liceale in crisi perché si sente più una femmina che un maschio, accettato dai genitori e dalle sorelle con una naturalezza che ha molto da insegnare. La sceneggiatrice Anne Berest ha dedicato molto spazio alla sua story-telling, alla sua prima delusione d’amore perché non confessa al ragazzo tedesco di cui è innamorata che in realtà non è una ragazza (salvo cercare il riscatto nella seconda stagione con un altro ragazzo). Nel cast spicca un inedito Andrea Roncato, famoso per la serie italiana CARABINIERI, che qui troviamo nei panni dell’amatissimo nonno italiano che fa le migliori pizze del paese.
Nel complesso LA MITOMANE è una serie ben fatta, dalla trama convincente, che getta anche un pizzico di mistery sull’identità di un personaggio che fa il suo ingresso nella seconda parte, e con buone interpretazioni. Entrambe le stagioni si prestano a un binge watching piacevole, coinvolgente e a tratti emozionante.
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