di Stefano Di Maria
Con l’arrivo del nuovo regista Ludovico Di Martino (già distintosi in SKAM ITALIA), MARE FUORI alza la sua asticella, fugando ogni pregiudizio sul possibile effetto “stanca” di una serie che, travolta da un’ondata di successo, arriva alla sua quinta stagione e ha già messo in cantiere la sesta (le riprese partiranno a giugno). La prima parte del quarto capitolo (i primi sei episodi sono in streaming dal 12 marzo su RaiPlay) è più convincente della quarta stagione e si discosta dalle altre per una messa in scena e una maturità tecnica quasi cinematografiche.
L’adolescenza, con tutte le scoperte che la rendono difficile e magica, resta la principale protagonista di MARE FUORI 5, una coproduzione Rai Fiction – Picomedia, da un’idea di Cristiana Farina, che firma il soggetto di serie originale con Maurizio Careddu.

MARE FUORI 5 – La trama
Rosa Ricci è al centro delle dinamiche della quinta stagione: è sola e deve “obbedire” a suo padre, portarne avanti il ruolo di capo del clan. Cerca quindi alleanze che diano vita a una leadership femminile, coesa e crudele. Il suo cuore, però, è tormentato e un colpo di scena la fa vacillare, riproponendo l’angoscia del dover scegliere tra il bene e il male. Una scelta che investe anche tutti gli altri protagonisti, al punto da far apparire inesorabilmente segnato il destino di alcuni.
Cardio e Alina, ormai legati da un sentimento di amicizia e solidarietà, portano luce e speranza. La nuova arrivata Sonia, vittima di bullismo e vessazioni fin dai tempi dell’asilo, riesce con la sua energia a risollevare le sorti di Dobermann, piombato nella depressione dopo avere perduto Kubra. Pino diventa sempre più “saggio”, soprattutto grazie all’impegno e all’amore per gli animali, rappresentando un punto di riferimento per tutti e in modo speciale per una delle ragazze.
Il comandante e Beppe scoprono segreti e misteri legati alla famiglia Ricci e a Sofia. Federico e Samuele, due ragazzi del nord, marcano il territorio con cinismo bestiale. Tommaso, un giovane di buona famiglia, arrivato in IPM per una tragica beffa del destino, rende ancor più evidente la “banalità del male”.
MARE FUORI 5 – La recensione della prima parte
Micciarella esce dalla doccia dopo avere giocato a calcio fuori dall’IPM, in un vero centro sportivo, e trovandosi davanti tutti i ragazzi che lo aspettano teme il peggio: in realtà vogliono solo regalargli un paio di scarpe da gioco, conquistati dalla sua bravura sul campo. A quel punto, ringraziandoli commosso, il ragazzino si lascia sfuggire: “Pensavo che volevate picchiarmi”. Sta tutto in questa battuta il senso di MARE FUORI: è possibile il riscatto per gli adolescenti dell’IPM che provengono da realtà criminali? Se nelle altre stagioni la speranza era predominante, adesso non è più così: tutti i ragazzi condividono, nel profondo, il desiderio di uscire dalle spirali di violenza che hanno segnato la loro vita, ma è come se nessuno riuscisse a varcare il confine del male verso il bene; anzi, quando lo fanno, per loro o altrui volontà, si ritrovano nel buio. Lo stesso Micciarella rinuncia al calcio su sollecito del fratello e Cardio Trap si vedrà sbarrare la strada verso la musica da professionista.

L’amicizia si mangia le storie romantiche della precedente stagione prendendosi spazio, lenendo il dolore per la segregazione e scaldando anche il cuore degli adulti, sempre intenti a svolgere il proprio ruolo di controllo e contrasto alla delinquenza e alla criminalità. Il nuovo regista Di Martino ha svolto un lavoro eccellente nel concentrarsi sui primi piani, sui movimenti di camera che rendono bene le tensioni fra detenuti, sulla messa in scena di una scrittura ispirata, densa di dialoghi sinceri e forti emozioni. Va detto che il cast fa il suo: Maria Esposito è meno teatrale degli inizi e più a suo agio nei panni della figlia di un camorrista in cerca di vendetta; ha acquisito più maturità e consapevolezza nella recitazione, quanto gli attori storici presenti in tutte le stagioni. Notevoli le performance delle new entry, sia maschili che femminili, convincenti in ogni scena che li vede coinvolti.

Ciò non significa che la serie, sostenuta dalle stesse travolgenti colonne sonore, non scivoli nel melodramma da soap o telenovela, ma è un difetto meno preponderante rispetto al passato. E bisogna anche passare sopra vicende inverosimili, come il fatto che dei minorenni possano dal carcere controllare il traffico di droga delle piazze di Napoli. Tuttavia, con l’avvento alla regia di Ludovico Di Martino, MARE FUORI ha un impatto più cinematografico, aprendo nuovi varchi narrativi e segnando per la serie un futuro ancora tutto da scrivere. MARE FUORI ha ancora tanto da dire.
Non resta che attendere il rilascio della seconda stagione il prossimo 26 marzo, in contemporanea con la messa in onda su Raidue.
VOTO: 3.5/5
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