di Stefano Di Maria
C’è una nuova miniserie di Sky Atlantic, in streaming su Now dal 23 agosto, che ha grandi pretese ma non centra tutti i suoi bersagli: è PARADISO, tratta dal bestseller “Funeral for a dog” di Thomas Pletzinger. un mix fra storia d’amore, thriller e mistery, a tratti filosofico e concettuale. Decisamente troppi ingredienti, per altro gestiti su più piani temporali che rischiano di confondere lo spettatore. E’ comunque uno show che si lascia guardare e che val la pena guardare.

PARADISO – LA TRAMA
Prodotta da Flare Entertainment per Sky Studios e interpretata da Alina Tomnikov, Friedrich Mücke, Albrecht Schuch, Ina Geraldine Guy, Daniel Sträßer e Anne Ratte-Polle, la serie tedesca è un potente dramma internazionale in otto episodi che segue le vicende del giornalista Daniel Mandelkern, in viaggio per rintracciare l’acclamato romanziere Mark Svensson nella sua isolata casa sul lago in Italia, per un’intervista.

Daniel è incuriosito dalla misteriosa storia di Mark e viene presto coinvolto nel mistero del suo passato, rimanendo invischiato in un complesso triangolo amoroso che abbraccia il globo e che coinvolge anche Tuuli amica dello scrittore. Ma scavando più a fondo, Daniel porterà alla luce segreti nascosti e farà una scoperta scioccante.
PARADISO È la storia di un forte legame Fra tre persone che inizia in Sud America e viaggia attraverso il Circolo Polare Artico e il nostro Lago d’Orta, per concludersi l’11 settembre a New York, con una perdita catastrofica.

PARADISO – LA RECENSIONE
La grande pecca di PARADISO è che finisce per confondere lo spettatore con un utilizzo dei flashback che lascia disorientati: la vicenda dei tre amici-amanti è raccontata fino a quattro piani temporali, finendo col confondere lo spettatore. Soprattutto all’inizio, quando non si riescono a inquadrare bene i personaggi (chi è chi?). Una scelta non proprio azzeccata quella degli autori e del regista, che avrebbero fatto meglio ad attenersi al classico schema presente-passato.
I tre attori protagonisti sono affiatati, riuscendo perfettamente a mettere in scena la forte amicizia e l’amore che li lega, ma anche le conseguenze del deteriorarsi del loro rapporto, fra egoismi, liti, allontanamenti e desiderio di rivalsa. Apprezzabile, poi, la scelta di dare un respiro internazionale alla miniserie ambientandola fra Sudamerica, New York, Italia (coi suggestivi paesaggi del Lago d’Orta) e nord Europa. L’impressione, tuttavia, è che la scrittura si perda troppo nel mal di vivere, in discorsi “cerebrali”, oltre a mischiare troppi generi: per appassionare di più il pubblico sarebbe bastato rendere la storia tanto più semplice e lineare. PARADISO aveva tutte le potenzialità per lasciare il segno, ma deve arrendersi di fronte a limiti che non sarebbero stati tali se non avesse avuto certe pretese.
VOTO: 3 su 5
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