di Stefano Di Maria

Amazon osa con una nuova produzione che ricorda i bei tempi di BLACK MIRROR. Si chiama SOULMATES la sorpresa di questo mese della piattaforma Prime Video. Sei episodi antologici che hanno in comune lo stesso tema: una società specializzata in nuove tecnologie, la Soul Connex, è in grado di trovare l’anima gemella sulla base della genetica. Come reagirebbe l’essere umano di fronte a questa possibilità, garantita al 100% e diffusa su scala mondiale? Fare il test mettendo a rischio la propria relazione? Vivere nel dubbio se sottoporsi al test mentre la vita di coppia procede normalmente, aspettando di trovare il coraggio? Cosa succederebbe se l’anima gemella fosse trovata dopo anni o, peggio, se morisse? E se il cosiddetto “match” fosse una persona dello stesso sesso?
Le variabili sono tante ed è per questo che si prestano a episodi autoconclusivi, che raccontano storie nelle quali è facile immedesimarsi. Ci troviamo di fronte a sei racconti che mettono in evidenza le conseguenze di questa tecnologia: quando i dubbi di coppia e l’invidia delle altre relazioni spingono a fare il test; quando a far leva è il desiderio di vendetta o voler trovare un partner con cui compiere azioni criminose; quando l’amore di coppia è libero al punto di accettare l’anima gemella del coniuge; la scelta della persona che già si ha a fianco, con la quale ci sono dei trascorsi, con cui si è costruito qualcosa giorno dopo giorno; sentirsi così soli da arrivare al suicidio pur di incontrare la persona amata.
Insomma, davvero tanta carne al fuoco, che tuttavia non è garanzia di qualità. L’esito degli episodi è altalenante: i primi tre sono centrati sul file rouge che lega la serie, mentre gli altri se ne discostano (l’ultimo addirittura trascende nell’horror). Ci sono anche imperfezioni: un maestro di scuola elementare che vive in una villa da miliardari, un partner cacciato di casa da un momento all’altro che ha già la valigia pronta, un ragazzo che spara fuochi d’artificio come fosse un supereroe. Ma si può perdonare tutto a una produzione che ha coraggio da vendere, per essersi spinta su un terreno dove fino a oggi aveva osato solo BLACK MIRROR (non a caso è scritta da Will Bridges, autore di due episodi della fortunata serie). Sul risultato finale pesa senza dubbio la recitazione: il cast dà una grande prova di sé: soprattutto Sara Snook (SUCCESSION), Charlie Heaton (STRANGER THINGS), David Costabile e Malin Akerman (BILLIONS) e Betsy Brands (BREAKING BAD).
SOLMATES ci spinge a chiederci come reagiremmo in quelle situazioni, ci fa mettere in discussione come i protagonisti, ci fa pensare alla nostra vita e fino a che punto saremmo disposti ad arrivare per trovare l’amore. Lasciandoci, al termine dell’ultimo episodio, con la consapevolezza che non può essere la tecnologia a dirci con chi dovremmo stare ma la casualità e il libero arbitrio.
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