di Stefano Di Maria
E’ stata una vera scoperta UNBELIEVABLE, imperdibile miniserie prodotta da Netflix. Tratta da una storia vera, è recitata talmente bene e in modo così coinvolgente da commuovere. Ma a colpire è la sua originalità: per la prima volta vediamo sullo schermo dei casi di stupro dal punto di vista esclusivamente femminile, non solo quello delle vittime ma anche dei detective (perfette in questi ruoli Toni Collette e Merritt Wever, che ricordiamo rispettivamente per essere state protagoniste in UNITED STATES OF TARA e NURSE JACKIE).
Tutto parte dalla vicenda di Marie, un’adolescente stuprata da un misterioso uomo che l’ha fatta franca perché la polizia, non credendo alla versione di lei, neppure si è messa a cercarlo. Anzi, l’ha accusata di mentire denunciandola per falsa testimonianza. Anni dopo si verificano altri stupri con la stessa modalità: una donna viene colta di sorpresa in casa, legata e imbavagliata e abusata per ore, per poi farle fare un bagno. Una dinamica che accomuna molti casi apparentemente slegati fra loro, avvenuti in diversi stati americani.
A scoprire il legame sono le detective Grace Rasmussen e Karen Duvall, che uniscono le indagini sui due stupri di cui si stanno occupando: scatta così una caccia allo stupratore che lascia col fiato sospeso, pur senza azione. Sì, perché UNBELIEVABLE punta molto sulle indagini e sulla psicologia dei personaggi femminili, relegando ai margini gli uomini; punta sulla loro forza nel fare squadra in un mondo, quello della polizia, dove regna ancora il maschilismo. In questo è una sorta di manifesto femminista, culminante in una scena finale che tocca le corde del cuore, restandoti dentro.
Disponibile su Netflix in otto episodi, UNBELIEVABLE è una serie che lascia il segno.
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