di Stefano Di Maria
La serie dell’estate su Disney + è UNDER THE BRIDGE. Conviene recuperarla se si è in cerca di un titolo di grande qualità visiva e interpretativa, capace di far riflettere e puntare i riflettori su tematiche spinose. In questo caso il bullismo e le sue estreme conseguenze, a partire da una storia vera.
UNDER THE BRIGE – La trama
La miniserie in otto episodi è basata sul libro dell’acclamata scrittrice Rebecca Godfreys, che racconta la vera storia della 14enne Reena Virk (interpretata da Vritika Gupta): una sera del 1997 raggiunse degli amici a una festa e non tornò mai più a casa, nella Columbia britannica del Canada.
Attraverso gli occhi di Godfrey (Riley Keough) e dell’agente di polizia locale Cam (Lily Gladstone), la serie ci porta nel mondo nascosto delle giovani ragazze che furono accusate dell’omicidio, rivelando verità sconcertanti sull’improbabile assassino.
UNDER THE BRIDGE – La recensione
Di genere drammatico e crime, UNDER THE BRIDGE è una serie che lascia il segno, di quelle che dovrebbero essere fatte vedere a scuola. La tematica del bullismo è approfondita in modo convincente, mostrando fino a che punto può arrivare la noia dei ragazzi senza valori né stimoli, che trovano emozioni nella violenza e nel sadico far del male a un coetaneo: per semplice divertimento oppure come rivalsa nei confronti di una vita di ingiustizie. Se bisogna proprio trovare un difetto alla serie Disney+ è che avrebbe potuto indagare maggiormente le motivazioni che hanno spinto le presunte amiche a commettere un’aggressione così brutale nei confronti di Reena: piuttosto di perdersi in inutili sottotrame, come la storia della famiglia dell’adolescente uccisa, gli autori avrebbero potuto approfondire il passato delle coetanee e cosa le aveva portate a vivere nella casa d’accoglienza dov’erano malamente sorvegliate e potevano fare il bello e il cattivo tempo.
Il casting è stato impeccabile: le protagoniste Riley Keough e Lily Gladstone, che interpretano la scrittrice e la detective, funzionano alla perfezione; fra loro c’è una tale chimica che convincono in ogni scena. Bravi anche i ragazzi, che per quanto sconosciuti hanno dato prove attoriali degne di merito e, si spera per loro, preludio a nuove interpretazioni in serie di spessore come questa.
UNDER THE BRIDGE, caratterizzata anche da una fotografia che predilige i colori freddi e ombrosi come la storia che racconta, non è puro intrattenimento ma un’immersione profonda in un mondo di violenza, bugie e complicità, in un disagio esistenziale che porta alle estreme conseguenze. Una serie che mette in luce l’importanza del dialogo e della prevenzione in certi contesti difficili, puntando il dito contro l’assenza degli adulti, inconsapevolmente complici delle bestialità commesse dai minori.
GIUDIZIO: 3/5
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