di Stefano Di Maria
Era molto atteso il ritorno di VIKINGS. Lo dimostra l’immediata conquista del primo posto nella top ten di Netflix, che ha prodotto lo spin-off VALHALLA. A dispetto dei dubbi che solitamente accompagnano i sequel, come potrete leggere nella nostra recensione, lo show non ha deluso le aspettative. Anzi, osiamo dire che scalda i cuori di chi si sentiva orfano delle imprese di Ragnar, Lagertha e Ivar.

Ma non poteva essere diversamente: l’impronta è rimasta la stessa, pur cambiando i personaggi, perché anche qui c’è il creatore Michael Hirst, che firma la scrittura insieme con Jeb Stuart. Una garanzia della qualità che si era notata fin dai primi episodi dell’originario VIKINGS, quando fu trasmesso dalla rete History Channel.

LA TRAMA
Sono passati cento anni dalle vicende della serie originale e nuove figure vichinghe convivono fra tradimenti, vendette e aneliti di nuove conquiste: sono Leif Erikson e la sorella Freydís, giunti a Kattegatt dalla Groenlandia per vendicarsi di un uomo, Harald e Canuto il Grande, re di Danimarca. Le loro vicende si snodano fra le terre del nord e l’Inghilterra, partendo dal giorno di San Brizio, il 13 novembre 1002, quando il re inglese Etelredo – dopo una convivenza pacifica – ordina il massacro degli accampamenti vichinghi sulle coste, che a suo dire si stanno espandendo troppo. Da lì si scatenerà una guerra che metterà a rischio l’indipendenza dell’Inghilterra. Intanto Kattegatt, dove c’è una regnante di origini africane, deve difendersi da un attacco imprevedibile, sferrato da chi credeva suo alleato.

LA RECENSIONE
La trama è così avvincente e i personaggi così ben costruiti e interpretati che non c’è tempo di rimpiangere Ragnar & C. VIKINGS VALHALLA respira di vita propria, segue un suo percorso che attinge il minimo dalla serie originale: si pone come una narrazione più storica (tutti i personaggi sono realmente esistiti), con gli intermezzi onirici ridotti all’essenziale. Si parla di tensioni, fortissime, Fra i vichinghi e i regnanti inglesi, ma anche dei contrasti tra norreni, che si sono scissi fra convertiti al cristianesimo e fedeli al dio Odino e al Valahlla. Il concetto di religione, qui, ha dunque una duplice valenza, mostrando come anche nella società norrena ci fossero pagani e cristiani che si facevano la guerra in nome della religione.
Lo sforzo produttivo c’è e si vede fin dal primo degli otto episodi. Ogni aspetto della serie è curato fin nei minimi dettagli: dalle ricostruzioni storiche ai costumi, dalle interpretazioni alla scrittura, tutto è perfetto, rendendo questo nuovo capitolo della saga dei vichinghi epico e interessante quanto l’originale. Non resta che attendere la già confermata seconda stagione.
Trovate qui tutte le nostre recensioni: https://www.ilnotiziario.net/wp/serie-tv/
Perché alcuni articoli non sono firmati?
Perché sono il risultato di un lavoro collettivo.Dietro ogni notizia su queste pagine, ci sono giornalisti che da oltre 30 anni raccontano con passione la cronaca locale.
Quando un articolo non porta una firma, è perché è frutto del nostro impegno condiviso: un’informazione costruita insieme,
con la serietà che ci contraddistingue.
Edicola digitale | Canale Telegram






