Il Mondiale di calcio in Qatar raccontato dai più prestigiosi osservatori nazionali.
Gianni Visnadi, torinese, ha lavorato a Tuttosport e a Mediaset. Ha diretto Telenova. Ora è direttore di calciomercato.com e collabora alle pagine sportive de Il Giornale
Per lo meno curioso che l’ineffabile presidente Fifa Gianni Infantino non abbia finora approfittato della massima vetrina, il Mondiale stesso, per rilanciare l’idea balzana del Mondiale ogni due anni. Che si sia convinto che certe emozioni risulterebbero annacquate in caso di raddoppio? Che gli basti avere già allargato a 48 dal 2026 le squadre partecipanti? Che già così non sarà più la stessa cosa: molte partite inutili in più, in attesa di quelle che contano davvero. Che abbia capito che tira-tira e prima o poi la corda si spezza? O che più semplicemente stia aspettando l’ultimo giorno, quello dei bilanci, per rilanciare l’idea balzana e vedere un’altra volta l’effetto che fa?
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Mondiale a 48: le balle del messaggio universale, contano i soldi
Questione di soldi e di politica, da una parte la Fifa, dall’altra le confederazioni continentali. Lo sport e la voglia di diffondere un messaggio sempre più universale sono balle dietro cui nascondere solo interessi commerciali. Già la Fifa ha fatto sapere che nel 2026, quando le partite saranno 80, cambierà il modo di prepararle, comunicarle, soprattutto venderle ai clienti, che poi sarebbero i tifosi di tutto il mondo.
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Il Qatar che non esiste, ma in cui abita il presidente Fifa, Infantino
Il circo è andato in Qatar fra mille giustificate diffidenze. Le inchieste hanno smascherato la corruzione che s’annidava dietro l’assegnazione al Paese arabo. La Fifa di Infantino ha scaricato tutto sulla Fifa di Blatter, ma ha continuato sulla stessa traccia, del resto e non per caso, Infantino e la sua famiglia vivono in Qatar da più di un anno. La Fifa ha minacciato chi voleva denunciare, ha silenziato le proteste, ha protetto lo stato delle cose, i non diritti. Infantino ha fatto il più criticabile dei discorsi d’apertura, giustamente criticato da tutti, puntando il dito contro l’Europa colonialista e narrando una realtà qatarina che non esiste, imbellettata solo per l’occasione. E magari il bello deve ancora venire, vedremo domenica.
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Mondiale Qatar, il pronostico di Visnadi: vince la Francia
Dal punto di vista tecnico, non è stato un grande Mondiale, restano così poche partite che non possono cambiare il senso del film. Però non sono mancate le emozioni, le sorprese, le conferme. Le 4 squadre rimaste in corsa, forse non sono le più forti, di certo sono quelle che più l’hanno meritato. Inevitabile un pronostico, rivince la Francia. Lei è certamente la più forte.
Gianni Visnadi
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