Che il posto fisso non esista più non doveva certo venircelo a raccontare il nostro premier Matteo Renzi. I numerosi giovani e meno giovani se ne sono accorti da tempo e si sono rimboccati le maniche tra la ricerca di un co.co.pro, di un contratto a tempo determinato quando va bene, di una collaborazione saltuaria o di contratti a chiamata. Ora però quello che la gente si aspetta è che la società faccia i conti con questa nuova realtà, che non solo non permette più ad una donna di vivere la sua maternità con serenità, o ad una persona di permettersi il lusso di stare male, ma non garantisce neppure la possibilità di acquistare una casa e a fatica di affittarla. Matteo Renzi che il posto fisso è una chimera per molti dovrebbe infatti spiegarlo alle banche e a loro dovrebbe chiedere di rivedere le caratteristiche lavorative necessarie per l’accensione di un mutuo. Una coppia di precari potrà dire infatti addio alla possibilità di acquistare una casa, anche se la loro precarietà garantisce entrate ogni mese da anni, e dovrà quindi ricorrere sempre al posto fisso dei propri genitori, se non sono a loro volta precari, per poter avere un garante che li supporti nell’acquisto evitando il rischio di cadere nei circoli viziosi dell’usura. Caro Renzi è evidente che il mondo del lavoro è cambiato e che diritti sindacali sono oramai un lusso per pochi eletti, trovi lei però il modo di far rispettare la dignità dei tanti precari che chiedono la possibilità di avere una casa e una famiglia.
Daniela Salerno
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