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Comitato e petizione contro la chiusura del passaggio a livello di Palazzolo a Paderno Dugnano. Nei giorni scorsi l’Amministrazione comunale ha reso noto che entro 30 giorni Ferrovienord chiuderà l’attraversamento di via Coti Zelati come comunicato in una lettera dalla società di piazzale Cadorna (leggi qui l’articolo).
Nel giro di poche ore cittadini e commercianti si sono mobilitati con la costituzione di un comitato contro questa decisione. “Non vorremmo trovarci di fronte a un accordo già preso, vista la richiesta perentoria fatta da Ferrovie Nord alla attuale amministrazione comunale, a cui chiediamo l’assunzione di una posizione chiara e assoluta contro la chiusura del passaggio a livello, supportata non dalle dichiarazioni sui media, ma dalle azioni concrete a tutela del quartiere”, si legge in una nota del comitato. Per il Comitato di palazzolesi è “fondamentale mantenere un collegamento veicolare e ciclo pedonale direttamente con il centro paese e finora il passaggio a livello, con tutti i suoi pro e contro, è stato ed è ancora oggi il nostro cordone ombelicale”.
Per Ferrovienord l’alternativa al passaggio a livello sono i sottopassi ciclopedonali e veicolari costruiti 13 anni fa. “Riteniamo che sarebbe stata necessaria una valutazione preventiva dei disagi che potrà causare la chiusura del passaggio a livello”, commentano dal comitato. “Chi vive quotidianamente l’attraversamento della ferrovia (a piedi, in bici o in auto) intuisce che, alla rottura dell’attuale equilibrio, le contromisure proposte dal punto di vista viabilistico saranno molto probabilmente inefficaci”.
Così è stata avviata una petizione online che in pochi giorni ha superato le 600 firme. “Riteniamo che il problema non riguardi solamente Palazzolo Milanese“, concludono dal comitato. “Siamo a disposizione per supportare e stimolare tutte le azioni che l’Amministrazione comunale vorrà intraprendere auspicando la massima collaborazione, attraverso la formulazione di azioni concrete e immediate, sinergiche ma soprattutto condivise, di tutela del quartiere, del bene comune appunto e degli interessi sociali ed economici di tutti i cittadini e di tutte le categorie coinvolte”.
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