Alle 13:40 sono arrivati i tre feretri accolti nella parrocchia di Santa Maria Nascente. Nei primi minuti si è celebrato un momento di raccoglimento privato a porte chiuse. All’esterno si sono sentiti i pianti di dolore che hanno accolto Fabio, Lorenzo e Daniela Chiarioni
A Paderno Dugnano è lutto cittadino oggi per i funerali della famiglia Chiarioni. Si celebreranno dalle ore 14:30 nella parrocchia Santa Maria Nascente di via Camposanto alla presenza dell’Arcivescovo Mario Delpini.
Lutto cittadino a Paderno Dugnano: funerali alle 14:30
Paderno Dugnano oggi si ferma dopo la strage di via Anzio: per tutto il giorno sarà lutto cittadino. A mezzogiorno in tutti gli edifici pubblici, scuole comprese, è osservato un minuto di silenzio. A seguire, tutti i campanili della città suonano l’agonia. Le bandiere sono a mezz’asta su tutto il territorio. Dalle ore 13 scatterà il piano viabilità pensato per rendere agevole l’arrivo nella parrocchia di Santa Maria Nascente. Via Roma e via Camposanto saranno chiuse al traffico, saranno messi a disposizione i parcheggi del centro per chi prenderà parte alla cerimonia funebre.
I funerali senza discorsi e fiori con l’Arcivescovo Delpini
L’arrivo dei tre feretri nella parrocchia di Paderno è previsto nel primissimo pomeriggio. Seguirà un momento di raccoglimento privato per la famiglia Chiarioni. A seguire, dalle ore 14:30 verrà celebrata la funzione pubblica che sarà officiata da monsignor Mario Delpini. Per volere della famiglia, non sono previsti interventi per discorsi istituzionali o ricordi personali al termine della celebrazione. La cerimonia sarà accompagnata dai 5 cori delle varie parrocchie padernesi. All’uscita, ci sarà una piccola delegazione della Banda Santa Cecilia 1900 che omaggerà il piccolo Lorenzo che con loro aveva partecipato ad alcuni corsi per imparare a suonare il trombone. Poi le salme saranno accompagnate al cimitero di Dugnano per la sepoltura. Per volere della famiglia, non ci saranno fiori ma chi vorrà potrà fare donazioni in particolare alla comunità Kayros Vimodrone di don Burgio, cappellano del Beccaria. Si occupa di assistenza a minori con disagi. Una realtà che potrebbe in futuro ospitare lo stesso Riccardo.
La strage di Paderno Dugnano, 12 giorni dopo
È la notte tra il 31 agosto e il 1 settembre, Riccardo rimane sveglio dalla sera prima in cui si è festeggiato il compleanno del papà. Poco prima dell’1, scende in cucina nella villetta di via Anzio a Incirano. Prende un coltello e torna in cameretta. La sua prima vittima è il fratellino Lorenzo, 12 anni, lo colpisce a morte nel sonno. Il ragazzino riesce comunque a svegliarsi e a lamentarsi. Poi, secondo l’ultimo interrogatorio davanti al gip, Riccardo prosegue il suo piano omicida andando nella camera da letto dei genitori. Mamma e papà si svegliano di soprassalto. Gli avrebbero detto: “Che cosa fai con quel coltello insanguinato?”, prima di correre nella cameretta. La prima che tenta di soccorrere il ragazzino è mamma Daniela, 49 anni. Lei verrà colpita al collo e alle spalle. La stessa sorte toccherà di lì a pochi anche a Fabio Chiarioni, 51 anni. “Mi diceva di chiamare i soccorsi: io l’ho colpito alle spalle”, racconterà Riccardo davanti agli inquirenti. Inizialmente, ha raccontato di aver ucciso solo il papà perché quest’ultimo aveva colpito a morte mamma e fratello. Ma il suo castello di bugie è crollato dopo 12 ore dalla mattanza.
Da quel 1 settembre, Riccardo si trova nel carcere minorile Beccaria di Milano. Per lui l’accusa è di triplice omicidio pluriaggravato, tra le aggravanti rimane per ora anche la premeditazione. “Da tempo pensavo a un modo per cambiare la mia vita. Mi sentivo solo anche in mezzo alla mia famiglia o ai miei amici”, racconterà nei giorni successivi.
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