di Stefano Di Maria
La morte di Alfredino Rampi, precipitato in un pozzo artesiano a Vermicino, rimasta nella memoria collettiva per la drammaticità del fatto e la spettacolarizzazione mediatica, è al centro della nuova serie targata Sky ALFREDINO – UNA STORIA ITALIANA. E’ un racconto in quattro episodi, trasmesso da Sky Cinema e in streaming su Now Tv, che ricostruisce perfettamente quanto successo nel 1981, quando tutte le famiglie d’Italia seguirono in diretta televisiva – come fosse un reality – la tragedia del ragazzino di sei anni caduto in un pozzo largo 30 centimetri e profondo decine di metri.
Come dimenticare quei giorni frenetici, alla disperata ricerca di mezzi e volontari per salvare il piccolo? Chi li ha vissuti ricorda benissimo l’angoscia e l’agitazione, il tifo che tutta Italia faceva per Alfredino davanti allo schermo, mentre falliva ogni tentativo di riportarlo alla famiglia. Ma è una vicenda nota anche a chi all’epoca non era ancora nato, che l’ha appresa dai racconti degli adulti o magari attraverso qualche documentario. Coraggiosamente, gli autori Barbara Petronio e Francesco Belletta hanno voluto ripercorrere quei momenti attraverso una serie da un lato cronachistica, che narra nei minimi dettagli le operazioni di salvataggio compiute dai vigili del fuoco, dall’altro intimista, mostrando il lato umano dei protagonisti. Ne esce una narrazione corale, impreziosita dalla regia di Marco Pontecorvo, in cui ogni personaggio – anche se marginale – ha un suo significato e un suo ruolo. Non può che spiccare Anna Foglietta, che mette tutta se stessa, a nostro giudizio con la sua migliore interpretazione, nell’impersonare Franca Rampi, la madre di Alfredino. Non sono da meno Filippo Acquaroli (SUBURRA), il capo dei vigili del fuoco Pastorelli, Vinicio Marchioni (ROMANZO CRIMINALE), il pompiere che riuscì a ristabilire un contatto col bambino quando non voleva più parlare coi genitori, Giacomo Ferrara (celebre per il ruolo di Spadino in SUBURRA), uno speleologo, e il silenzioso ma espressivo Massimo Dapporto nei panni di Pertini.
Co-prodotto da Sky Original e Lotus Production, ALFREDINO – UNA STORIA ITALIANA ha un ritmo serrato, quasi fa sperare lo spettatore che si risolva tutto per il meglio anche se conosce l’epilogo. Dà anche il giusto spazio all’informazione giornalistica, raccontando come fu organizzata la prima diretta televisiva non stop, tanto da richiamare a Vermicino una folla di persone e poi il Presidente della Repubblica. Apprezzabile anche la scelta di dedicare l’ultima parte del quarto episodio alla nascita del Centro Alfredo Rampi, voluto dai genitori del piccolo, Franca e Ferdinando, per promuovere la prevenzione del rischio ambientale e i soccorsi: un’iniziativa che aprì la strada alla Protezione civile come la conosciamo oggi.
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