di Stefano Di Maria
Nel mare magnum delle uscite seriali, questo mese gli abbonati di Netflix rischiano di perdersi una chicca: CAPITANI. E’ una serie in dodici episodi (di 25 minuti) che segue le indagini dell’omicidio di una ragazza mettendo a nudo i segreti della comunità in cui viveva.
Niente di nuovo sotto il sole. Una trama che ricorda la fortunata BROADCHURCH, capolavoro inglese che ha fatto scuola nel genere investigativo. Eppure CAPITANI si presenta come un prodotto diverso: ha una sua impronta che la distingue, una sua originalità. A cominciare dall’ambientazione, un villaggio del Lussemburgo, che ne fa la prima produzione in questo territorio finora inesplorato dalla nota piattaforma.
Al centro della vicenda c’è il detective Luc Capitani, interpretato da un ottimo Luc Schiltz, che andato a Manscheid per incontrare una sua vecchia fiamma, si ritrova incaricato dalla polizia della capitale di trovare l’assassino di una ragazza che abusava di droghe. La vicenda ruota attorno alla sua famiglia (ha una gemella scomparsa lo stesso giorno dell’omicidio e un padre dongiovanni) e agli enigmatici abitanti del borgo rurale. La trama riserva molte sorprese, soprattutto nella seconda parte, coi cliffhanger che fanno dimenticare l’iniziale sensazione che il brodo fosse stato allungato un po’ troppo. Fino all’imprevedibile finale, che può lasciare delusi quanto sorpresi, al culmine di una sfilza di omertà, bugie e segreti che – sotto sotto – sono lo specchio di qualunque paese dove tutti si conoscono.
Se l’obiettivo del creatore Thierry Faber e del regista Christophe Wagner era intrattenere, ci sono riusciti bene: lo spettatore, pur tra qualche episodio dal ritmo altalenante e qualche storytelling di troppo, resta incollato allo schermo, incuriosito dall’evolversi dei fatti e da quale volto possa nascondere l’assassino. CAPITANI è un prodotto di buona fattura, sia dal punto di vista della recitazione che della regia. E’ anche l’occasione per scoprire location inedite per la serialità televisiva: le strade lussemburghesi immerse nel verde, villaggi e cascinali che sembrano fuori dal tempo, boschi dal fascino fiabesco ma che possono nascondere i fatti più efferati.
I dodici episodi sono autoconclusivi. Non resta, dopo questa prima prova positiva, che attendere la seconda avventura del detective Luc Capitani.
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