di Stefano Di Maria
E’ stata pubblicata da Netflix la serie belga COYOTES (da non confondere con COYOTE, trasmessa fino a un mese fa da Sky Atlantic, di tutt’altra qualità). Si tratta di una produzione a metà fra il teen drama e il thriller, che in patria ha riscosso un grandissimo successo televisivo malgrado i suoi evidenti limiti.
I Coyotes sono un gruppo di ragazzi scout che partecipano a un ritiro nei boschi per alcuni giorni. Il protagonista è Kevin, che alterato dalla droga trova dei diamanti nascosti da un criminale. Deciso a lasciare la famiglia per i maltrattamenti subiti dal padre e dal fratello, è intenzionato a venderli per rifarsi una vita. Ma i suoi compagni di squadra lo scoprono e, a quel punto, decidono di andare tutti ad Anversa per trovare un compratore e dividersi il “bottino”. Non sanno di essere inseguiti dai proprietari, disposti a tutto, anche a uccidere, per recuperare le pietre preziose.
E’ un fatto che non basta mettere insieme un po’ di attori giovani (per altro bravini, ma niente di che) per proporre qualcosa di diverso nel mondo seriale teen e young-adult: sì, perché COYOTES non porta assolutamente nulla di nuovo a un genere che ormai sembra avere già detto tutto, nel quale per stupire ci vuole ben altro. Forse Netflix, acquisendo i diritti di distribuzione, prevedeva importanti riscontri, ma nutriamo furti dubbi.
Certo lo show si lascia guardare, ma riesce a catturare l’attenzione in modo altalenante e definire improbabili alcuni fatti narrati sarebbe un eufemismo. Vedere un gruppo di ragazzini decisi a difendersi da un pericoloso assassino con armi improvvisate sfiora l’assurdo: anzi, sembra un cartone animato invece di una serie che – per i temi trattati – dovrebbe fare della credibilità la sua bandiera. Tanto più che nessuno degli adulti si accorge di quel che stanno combinando i ragazzi, che riescono ad andare dove vogliono sebbene facciano parte di un campus con altri gruppi. Oltretutto nessun personaggio riesce a creare una vera empatia con lo spettatore, che non si sente mai realmente coinvolto. Di COYOTES si salva la fotografia, che mostra i paesaggi naturali del Belgio settentrionale, i paesini bucolici dispersi in aperta campagna e la rutilante città di Anversa.
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