di Stefano Di Maria
La serie del mese è senza dubbio GRISELDA, che ha debuttato su Netflix il 25 gennaio. Chi è rimasto orfano di NARCOS non rimarrà deluso, tanto più che i creatori e produttori sono gli stessi, Eric Newman e Andrés Baiz (anche regista di tutti gli episodi). A interpretare la trafficante di droga di cui aveva paura persino Pablo Escobar (come lui stesso dichiarò in un’occasione), è Sofia Vergara, famosa in tutto il mondo per il ruolo di Gloria in MODERN FAMILY, qui assolutamente irriconoscibile.
Qui sotto il trailer
GRISELDA – La trama
La miniserie targata Netflix è ispirata alla vita della scaltra e ambiziosa imprenditrice colombiana Griselda Blanco (Sofia Vergara), una madre affettuosa che ha creato uno dei cartelli della droga più redditizi della storia. Nella Miami degli anni ’70/’80, con un mix letale di insospettabile ferocia e fascino, Blanco è riuscita a tenere in pugno business e famiglia, guadagnandosi il soprannome di “Madrina”.
La cantante colombiana Carolina Giraldo, meglio nota come Karol G, riveste il ruolo di Carla, un’amica intima di Griselda di Medellín (Colombia), che arriva a Miami insieme ad altre prostitute per aiutarla a contrabbandare la cocaina. Presto Carla diventa una delle confidenti più fidate di Griselda.
GRISELDA – La recensione
Sofia Vergara, per questo ruolo, ha lavorato parecchio nell’immedesimarsi col personaggio, tanto da essere irriconoscibile: non solo per il trucco e parrucco, impressionanti, ma anche per il modo di parlare, per le movenze, per le espressioni del volto. E’ quasi identica alla vera Griselda Blanco, anche quando tiene in mano la sigaretta (e pensare che l’attrice non fuma), ma allo stesso tempo è diversa, non è una macchietta che vuole imitarla. Se voleva distinguersi dal ruolo che l’ha resa celebre nel mondo, la Gloria di MODERN FAMILY, Vergara ci è riuscita benissimo: è una donna nuova, diversa, un ruolo in cui mostra tutte le sue doti recitative fin qui inespresse. Riesce a dare anima e corpo alla “madrina” dei Narcos in tutto e per tutto, restituendo la sua personalità schizofrenica: tanto amorevole coi figli quanto spietata con gli uomini del mondo della droga, disposti a concederle ben poco ma poi costretti a scendere a patti col suo carattere dominante e senza scrupoli.
Riesce bene la contrapposizione con la detective June, interpretata dalla brava Juliana Aidén Martinez, che fa di tutto per arrestarla: anche lei è una madre amorevole e deve lottare tutti i giorni contro il maschilismo sul posto di lavoro. Ma sono le uniche cose che hanno in comune. Arrestare Griselda è per lei un’ossessione che le rinfaccerà la stessa Narcos, dicendole che il suo pensiero le ha riempito la vita.
Perfette le ricostruzioni degli anni ’70 e ’80, a livello ambientale, di trucco e costumi, così come le colonne sonore che richiamano le canzoni che andavano per la maggiore. Il ritmo, segnato da un montaggio scattante, è serrato, non dà tregua allo spettatore, affascinato da un personaggio femminille inedito nel mondo del narcotraffico: una donna capo, che è evidente gli autori hanno voluto tratteggiare sì crudele ma anche con tutte le fragilità e debolezze di una madre preoccupata per i suoi figli, per i quali non è mai stata assente malgrado tutto.
GRISELDA è una storia di riscatto, per certi versi di femminismo, che corre il rischio di mitizzare una donna spietata, che commissionò centinaia di omicidi. Ma non è già accaduto col mito di Pablo Escobar?
GIUDIZIO: 4/5
Trovate qui tutte le nostre recensioni
https://www.ilnotiziario.net/wp/serie-tv/
Clicca qui per la nostra edicola digitale
Per restare sempre aggiornato con le nostre notizie,
puoi iscriverti gratuitamente al nostro Canale Telegram
oppure per i nuovi video pubblicati puoi iscriverti al nostro Canale Youtube